(g.s.) – Anche in Terra Santa in questi giorni d’agosto le temperature massime nelle principali città si attestano intorno ai 32 gradi centigradi, se non più. L’ondata d’afa accomuna molti Paesi del bacino mediterraneo.
Per via delle sue caratteristiche fisiche, l’area che va dal Portogallo alla Turchia è, d’altronde, una delle zone rosse per quanto riguarda il riscaldamento climatico del pianeta.
Il rapporto pubblicato il 9 agosto dal Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) sottolinea che gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi dal 1850 ad oggi. Le attività umane, con l’emissione di anidride carbonica che producono, sono responsabili dell’innalzamento di 1,1 grado della temperatura media del pianeta.
La situazione sta peggiorando più rapidamente del previsto, ha commentato il 10 agosto il professor Daniel Rosenfeld, docente all’Istituto di Scienze della Terra dell’Università ebraica di Gerusalemme e unico membro israeliano dell’Ipcc.
«Queste situazioni – ci rammenta papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ – provocano i gemiti di sorella terra, che si uniscono ai gemiti degli abbandonati del mondo, con un lamento che reclama da noi un’altra rotta. Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli. Siamo invece chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza».