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Le risposte di Israele alla variante Delta

Terrasanta.net
12 luglio 2021
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Le risposte di Israele alla variante Delta
Un giovane israeliano riceve un'iniezione di vaccino anti Covid-19, Gerusalemme, 8 luglio 2021. (foto Olivier Fitoussi/Flash90)

Preoccupazione in Israele per la ripresa dei contagi di Covid-19 dovuta alla variante Delta: potrebbe slittare l'apertura ai turisti individuali dall'estero, fissata il 1 agosto. Intanto proseguono le vaccinazioni, ma partono per la Corea del Sud le dosi di vaccino a rischio di scadenza.


In Israele tornano a crescere le preoccupazioni per una nuova escalation della pandemia di Covid-19. Il ministero della Salute ha affermato nelle scorse ore che il numero di nuovi casi è di oltre 4 mila, un aumento in gran parte dovuto alla variante Delta. Questo ceppo è altamente contagioso, anche se quasi tutti i pazienti mostrano sintomi lievi. Sarebbero 47 in gravi condizioni.

L’esplosione di nuovi casi sarebbe da attribuire in gran parte a violazioni nei rientri all’aeroporto Ben Gurion: migliaia di israeliani sarebbero tornati dall’estero senza sottoporsi ad alcun test.

Di fronte al nuovo aumento di Covid-19, il ministero ha ripreso la campagna vaccinale dopo aver siglato un nuovo accordo con il colosso farmaceutico Pfizer. La casa farmaceutica americana, dopo un faccia a faccia tra l’amministratore delegato Albert Bourla e il premier israeliano Naftali Bennet, avrebbe garantito l’invio di 200 mila nuove dosi entro il primo agosto.

Di fronte al rischio di muove restrizioni, stanno chiedendo di essere vaccinati giovani e adulti che non lo avevano fatto nella prima tornata. Ad oggi la campagna vaccinale in Israele ha coperto 5 milioni e 700 mila persone con la prima dose, poco più di 5 milioni con la seconda. Nelle scorse settimane, dopo le necessarie autorizzazioni, è possibile somministrare il vaccino anche ai ragazzi tra i 12 e i 15 anni.

Uno dei problemi a cui deve fare fronte in questa seconda metà di luglio il ministero della Salute è l’utilizzo delle dosi Pfizer in scadenza. Dopo aver cercato di stringere un accordo con l’Autorità nazionale palestinese (che però si è detta non in grado di somministrare le dosi prima della scadenza), Israele ha concordato uno scambio di vaccini con la Corea del Sud, cui saranno inviate in queste ore 700 mila dosi, che Seoul restituirà alla prima fornitura.

Domani, 13 luglio, il governo dovrebbe riunirsi per discutere possibili nuove misure contro l’epidemia. Al vaglio potrebbe esserci anche un ulteriore nuovo slittamento per gli ingressi individuali nel Paese, annunciati a partire dal primo di agosto, in pratica per la ripresa del turismo al di fuori dei flussi organizzati. (g.c.)

 

 

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