Potrebbe aver adornato una ricca villa in un quartiere benestante il raffinato mosaico recentemente riportato alla luce a Yavne, nella regione centrale di Israele. È conservato molto bene e, secondo gli esperti dell’Autorità israeliana per le antichità (Aia), sarebbe stato realizzato tra il Quarto e il Quinto secolo dopo Cristo. «Sappiamo che risale sicuramente al periodo bizantino», ha detto al quotidiano Haaretz Elie Haddad, uno dei direttori degli scavi. Sotto la superficie del manufatto sono state rinvenute alcune monete che risalgono a quell’epoca.
Gli archeologi hanno portato alla luce il pavimento musivo prima dello sviluppo di un nuovo quartiere della città, che sorge una trentina di chilometri a sud di Tel Aviv. Secondo la normativa vigente prima di realizzare qualsiasi progetto edilizio deve essere effettuata un’esplorazione del sottosuolo e, se necessario, uno scavo di salvataggio.
Negli ultimi anni, l’Autorità per le antichità, che ha condotto scavi su larga scala a sud-est dei resti archeologici di Yavne (Tell Yavne), ha rinvenuto un vasto distretto artigianale – comprendente un gran numero di forni per la ceramica – che sembra avere funzionato per diversi secoli a partire dalla prima epoca cristiana.
Sotto una patina biancastra un tappeto di colori
Nell’area si trovavano anche enormi tini per il vino. Il sito avrebbe prodotto molta più bevanda di quanto la popolazione locale potesse consumarne. Devono perciò aver venduto vino anche alle città costiere e probabilmente averlo esportato in Europa. Gli archeologi ritengono che il pavimento appena scoperto possa essere parte di una splendida residenza, in un ricco quartiere adiacente alla zona industriale. Il pavimento, come un tappeto, è decorato con motivi geometrici, quadrati, rombi, colorati in rosso, giallo e nero. Il tutto è contornato da un triplo nastro rettangolare nero, tipico del periodo bizantino. La doppia cornice è riempita di tessere bianche e rosse.
«Abbiamo pensato che fosse una semplice pavimentazione in mosaico bianco, appartenente a uno dei tanti impianti industriali. Ma le macchie nere intorno al mosaico hanno suggerito che ci fosse più di un colore e ci hanno spinto a rimuovere la patina biancastra che lo aveva ricoperto per anni», hanno detto gli archeologi. Per fare questo, il responsabile della conservazione ha usato un acido speciale e con stupore si è rivelato un tappeto a mosaico colorato, decorato con motivi geometrici.
Esposto al pubblico
Yavne è fiera di questa scoperta. Secondo gli archeologi dell’Aia, è la prima volta che una pavimentazione del genere viene portata alla luce in questa città. Il Comune sta predisponendo un’infrastruttura adeguata per accogliere il mosaico presso il centro culturale cittadino e metterlo in mostra a partire dalla seconda metà di maggio.
Dopo la distruzione da parte dei romani del Secondo Tempio a Gerusalemme nell’anno 70 d.C., il rabbino Johanan ben Zakkai ottenne da loro che il Sinedrio fosse trasferito a Yavne. Qui iniziò l’opera di conservazione della Torah orale, che trasformò l’ebraismo in una nuova realtà: preservando le leggi, il calendario e la liturgia, sorse l’ebraismo moderno come lo conosciamo oggi. Sempre a Yavne, i crociati costruirono un castello nel 1141. Dal periodo ottomano alla fine del mandato britannico, ci fu un villaggio arabo, Yibna, i cui abitanti dovettero fuggire durante la prima guerra arabo-israeliana. La moderna città israeliana di Yavne è stata costruita nelle vicinanze.