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Colmato un vuoto nella storia dell’alfabeto?

Christophe Lafontaine
19 aprile 2021
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Colmato un vuoto nella storia dell’alfabeto?
Veduta del sito cananeo di Tel Lachish, Israele (foto Wilson44691 / Wikimedia Commons)

Un testo di 3.450 anni fa, scoperto nel sito cananeo di Tel Lachish in Israele, potrebbe dimostrare che l’alfabeto non fu introdotto nel Levante sotto il dominio egiziano. Ma prima, nel XV secolo a.C.


Potrebbe essere l’anello mancante per comprendere meglio la trasmissione della scrittura alfabetica. Un minuscolo frammento di ceramica con un’iscrizione in inchiostro nero era stato trovato da alcuni archeologi austriaci nel 2018 nel sito di Tel Lachish, nel centro-sud di Israele. Tel Lachish è uno dei siti più importanti nel Levante meridionale per quanto riguarda l’età del bronzo – nota come «periodo cananeo» – e del ferro. La regione abbraccia approssimativamente Israele, i Territori palestinesi e l’attuale Giordania. Alcune definizioni includono anche il Libano meridionale, la Siria meridionale e / o la penisola del Sinai.

Il manufatto in argilla, rinvenuto tre anni fa, è stato oggetto di una pubblicazione apparsa lo scorso 15 aprile sul sito dell’Università di Cambridge (Antiquity Publications Ltd). I ricercatori ritengono che il frammento di ceramica risalga al 1450 a.C., all’inizio della tarda età del bronzo. La loro conclusione è chiara: l’iscrizione in essa contenuta è «attualmente il più antico esempio datato in modo certo della prima scrittura alfabetica nel Levante meridionale».

Un vuoto di 600 anni

L’iscrizione alfabetica è stata scoperta in un contesto archeologico chiaramente databile, come spiegano i ricercatori. Da un lato, hanno trovato semi d’orzo accanto al manufatto e la datazione al radiocarbonio indica che quell’orzo era coltivato intorno al 1450 a.C. Inoltre, il coccio è stato scoperto in un grande edificio che faceva parte delle fortificazioni della tarda età del bronzo di Lachish e non dei resti della città risalente all’età del ferro, epoca della sua ricostruzione da parte degli israeliti.

Si ritiene che il pezzo di ceramica provenga da una ciotola importata da Cipro. Nulla di sorprendente, poiché all’epoca Lachish, una città fortificata, era un importante centro cananeo. Situata a metà strada tra Gerusalemme e Be’er Sheva, era un crocevia di traffici di merci provenienti da tutto il Mediterraneo orientale. Lachish è anche menzionato in diverse fonti egizie, tra cui il Papiro dell’Ermitage 1116A, risalente al tempo di Amenhotep II (1427-1401 a.C. circa), e le lettere di Amarna, la corrispondenza cuneiforme tra le grandi potenze durante il tempo di Akhenaton, che regnò dal 1369 al 1353 a.C., trovate a Tell el-Amarna in Egitto.

Antica iscrizione alfabetica trovata su un frammento di ceramica a Tel Lachish (foto Antiquity Publications Ltd / J.J. Dye, Accademia austriaca delle scienze)

 

Ma in che modo il frammento di ceramica di Lachish, che misura appena 4 centimetri per 3,5, sarebbe un anello cruciale per la comprensione della storia dell’alfabeto? Per questo – sottolineano i ricercatori – dobbiamo ricordare che le prime prove di scrittura che utilizza un sistema di lettere per rappresentare i suoni, e ritrovate nella penisola del Sinai e nella Valle del Nilo, risalgono al XIX secolo a.C. Quindi circa 3.900 anni fa. È anche comunemente accettato che i simboli alfabetici, che in seguito si sarebbero trasformati nell’alfabeto fenicio, riapparvero nel sud del Levante solo intorno al XIII secolo, cioè circa 3.300 anni fa.

Ma tra i due periodi c’è un divario di 600 anni. L’iscrizione di Lachish antica 3.450 anni è quindi indicata come «l’anello mancante» datato «in modo affidabile» dai ricercatori. Squalificando, quindi, ogni altra traccia archeologica meno certa.

Frutto d’interazione, non di dominio

Gli studiosi sostengono perciò che «la prima scrittura alfabetica si diffuse nel Levante meridionale alla fine della media età del bronzo ed era in uso almeno nella metà del XV secolo a.C. a Tel Lachish». La diffusione probabilmente si è verificata quando la dinastia degli Hyksos governò l’Egitto settentrionale e il Levante per oltre un secolo, fino al 1550 a.C. Gli Hyksos erano una popolazione dell’Asia occidentale, discendente da immigrati di lunga data del Levante. Ciò può lasciare pensare che i loro rapporti con il Levante fossero favorevoli alla diffusione del sistema di scrittura alfabetica. Non ci sono, infatti, prove di occupazione violenta in quell’epoca.

Secondo i ricercatori, ciò dimostra che il primo alfabeto non si è sviluppato attraverso rapporti di forza, contrariamente a quanto ritenuto finora. In effetti, molti esperti credevano che l’alfabeto primitivo non fosse stato introdotto in Canaan fino al XIV o XIII secolo a.C., in un momento in cui l’Egitto controllava direttamente il Levante. A quel tempo gli egiziani imposero effettivamente il loro sistema amministrativo e la loro scrittura. Ma il manufatto di Lachish, che è più vecchio di almeno un secolo, mostra che la scrittura alfabetica era già presente nel Levante ben prima della conquista e del dominio egiziano nella regione.

Ipotesi di decifrazione

Composta da una manciata di caratteri distribuiti in diagonale su due linee, l’iscrizione di Lachish è difficile da decifrare. Il testo è troppo breve e incompleto. I ricercatori hanno detto che una lettura da destra a sinistra consentirebbe di leggere le prime tre lettere come «’bd», che equivarrebbe a «ebed» e potrebbe significare «schiavo» o «servo». I nomi con questa componente sono molto comuni in tutte le lingue semitiche, di solito con un elemento teoforico.

La seconda riga del manufatto potrebbe essere pronunciata «nophet», che significa nettare o miele in ebraico. Se letto da sinistra a destra, questo termine potrebbe essere un verbo della radice «girare» o parte di un nome sconosciuto.

 

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