Descrivere san Girolamo, non è impresa facile. Dalmata, di cultura enciclopedica ma portato all’ascetismo, si ritirò nel deserto presso Antiochia, culla del cristianesimo, vivendo in penitenza. Poi, divenuto sacerdote, iniziò un’intensa attività letteraria. A Roma fu collaboratore di papa Damaso, morto il quale si ritirò a Betlemme. Nel 386 san Girolamo si stabilì nei pressi della basilica della Natività con la nobile matrona romana Paola e altri seguaci, dedicandosi allo studio della Bibbia. A lui si deve la celebre versione latina (Vulgata), che divenne poi ufficiale nella Chiesa d’Occidente. Nel dossier che vi presentiamo, cerchiamo di delineare un profilo di questo Padre della Chiesa e della sua importanza nella trasmissione delle Scritture. Non a caso è considerato patrono di archeologi, bibliotecari, e traduttori. Morì nella celletta posta nelle grotte della Natività di Betlemme, dove aveva vissuto per lunghi anni come monaco eremita, il 30 settembre 420. Solo nell’ottobre di due anni fa, le reliquie del santo, trasportate a Roma presso Santa Maria Maggiore in epoca crociata, sono ritornate nella città che diede i natali a Gesù e che l’enciclopedico Girolamo aveva eletto a sua ultima e definitiva dimora.
(Queste righe introducono il Dossier di 16 pagine pubblicato nella rivista Terrasanta)
Terrasanta 5/2020
Il sommario dei temi toccati nel numero di settembre-ottobre 2020 di Terrasanta su carta. Con un Dossier dedicato alla figura di san Girolamo, traduttore della Bibbia e asceta a Betlemme, a 1.600 anni dalla morte. Buona lettura!
Betania, alla tomba dell’amico
La morte di Lazzaro, con il dolore di Marta e Maria e il sollecito intervento di Gesù, che gli era molto legato, è uno degli episodi più conosciuti dei Vangeli. Betania è stata fin dall’antichità luogo venerato dai pellegrini. Un progetto di recupero archeologico si propone anche di offrire alla comunità locale opportunità di sviluppo.
La fede in tivù, oltre i luoghi comuni
La pandemia da coronavirus ha ridotto anche in Terra Santa le occasioni di incontro tra le persone. Per i frati sono venute meno molte possibilità di spiegare faccia a faccia a tanti interlocutori attenti gli aspetti cruciali del cristianesimo. Perché, allora, non ricorrere alla televisione?