(g.s.) – I dati lo confermano e ormai anche il governo lo ammette: in Israele si registra una seconda ondata di contagi da coronavirus. Al punto che il ministero della Sanità ipotizza di chiedere nuovamente ai servizi di sicurezza interna, lo Shin Bet, di tracciare le persone contagiate e i loro spostamenti per impedire che l’epidemia si diffonda ulteriormente.
Gli ospedali sono stati posti nuovamente in preallarme e si discute se reintrodurre o meno restrizioni. Il governo puntava sulla data del primo agosto per riaprire gli aeroporti ai flussi turistici, ma i dati di questi giorni interrogano.
Anche nei Territori Palestinesi si registrano nuovi casi: sorvegliate speciali le città di Hebron e Nablus.
Da febbraio alla data del 21 giugno i contagiati complessivamente rilevati in Israele sono 20,734; 306 i morti. Nei Territori palestinesi di Cisgiordania, sono 810 i positivi; 2 i defunti. Nella Striscia di Gaza, 72 positivi e un decesso.