(g.c.) – Dopo la bufera delle scorse settimane, l’esercito israeliano ha deciso di far calare il sipario sulla vicenda che ha visto protagonista la popstar Noa Kirel, idolo degli adolescenti locali, non a caso definita «la Britney Spears d’Israele».
I fatti: un video che mostra la cantante in divisa militare durante un’esibizione, è diventato virale sui social ma ha suscitato le ire dello stato maggiore dell’esercito e scatenato polemiche nell’opinione pubblica. Noa, classe 2001, figlia di genitori ebrei di origini marocchine e austriache, lavora nel mondo della musica da quando aveva 13 anni. Dopo i primi successi (che non hanno mai fatto mancare polemiche, a causa della sua immagine ritenuta troppo trasgressiva per un’adolescente) Noa è stata consacrata da alcuni programmi televisivi musicali, dai ruoli di attrice in alcune serie tivù e soprattutto dall’aver vinto nel 2017 e nel 2019 il premio come miglior artista israeliano all’MTV Europe Music Awards.
Come per tutti i giovani ebrei, la maggiore età porta con sé il servizio militare, tre anni per gli uomini, due per le donne. Anche per Noa Kirel (in arte anche Noa Kila) è arrivato il momento di ottemperare agli obblighi di leva. Insieme a lei, la popstar maschile (Jonathan) Mergui, ugualmente noto tra gli israeliani più giovani.
Per non ostacolare le loro carriere, i coscritti con capacità artistiche (o anche atletiche) sono autorizzati a continuare queste attività nell’ambito del loro servizio militare. Da qui l’idea di mettere in piedi una sorta di band musicale per intrattenere i commilitoni e permettere nello stesso tempo agli artisti di portare avanti la loro professione. Su YouTube sono presenti diverse performance di Noa Kirel in divisa militare, accompagnata da alcuni musicisti ugualmente sotto le armi.
Il videoclip che ha irritato i vertici militari non è però un’esibizione puramente musicale; mostra infatti l’adolescente popstar che si esibisce in un brano canoro accompagnata da due ballerini. Proprio la presenza dei ragazzi in divisa ha scatenato le critiche: ballare in grigioverde sarebbe disonorevole per l’esercito!
Postato sui social e in breve rimbalzato su tutte le piattaforme, il video ha suscitato anche i commenti caustici di chi ritiene poco compatibile il ballo con l’immagine di forza e virilità che le forze armate devono dare.
Così i servizi d’informazione delle forze armate hanno fatto sapere che l’esibizione non si ripeterà e nessun evento musicale sarà in futuro accompagnato da numeri di ballo. Anzi: i ballerini sarebbero stati assegnati ad altro incarico.
La Kirel (come pure Mergui) potrà continuare ad esibirsi sul palco in divisa per la gioia dei commilitoni, ma saranno vietatissime le boy-band.