(g.s.) – Per assecondare la ripresa economica, a partire dal 27 maggio il governo di Israele ha allentato le restrizioni imposte nei mesi precedenti agli esercizi commerciali nell’ambito delle misure di contrasto al diffondersi del coronavirus.
Bar, ristoranti e attrazioni turistiche hanno potuto riprendere l’attività quasi come prima, per la gioia degli esercenti e della clientela più giovane, che non ha perso la voglia di stare insieme.
Anche le scuole sono state riaperte, ma proprio da lì squilla un nuovo campanello d’allarme. Nel giro di pochi giorni si è registrata una brusca impennata: sono un centinaio i nuovi contagi registrati tra i docenti e gli allievi di una trentina di istituti. Le autorità hanno deciso, per ora, di chiudere nuovamente solo le scuole con infezioni confermate.
Secondo i dati riportati dal quotidiano Haaretz, da febbraio alla data del 30 maggio in Israele sono 16.987 le persone contagiate dal coronavirus; 284 sono decedute. Nei Territori palestinesi di Cisgiordania i contagiati sono stati 554 e 2 i morti. Nella Striscia di Gaza 61 positivi (18 dei quali sono guariti) e un deceduto.