Oltre 4 milioni di turisti e pellegrini hanno visitato Israele nel 2019, un flusso che all’inizio del 2020 si è dovuto completamente interrompere. Ma non è impossibile fruire, almeno a distanza, di parte del patrimonio storico e artistico del Paese: le tecnologie permettono di ammirare sullo schermo alcune bellezze della Terra Santa. La rete già offre tour virtuali a 360°, di varia qualità, di luoghi spettacolari come la Città vecchia di Gerusalemme, fortezze o città costiere.
Sono soprattutto i musei israeliani a lanciare alcune iniziative dedicate al pubblico rimasto a casa. Il Museo di Israele, aperto nel 1965 a Gerusalemme, è una delle istituzioni culturali e archeologiche più importanti al mondo per le sue collezioni di opere della Terra Santa. In particolare, è celebre perché custodisce i rotoli del Mar Morto e altri rari manoscritti biblici. Ma non solo: reperti archeologici dalla preistoria al XV secolo, oggetti ebraici della Terra Santa e della diaspora, collezioni di opere d’arte di varie epoche, sculture a cielo aperto. Il sito offre percorsi delle sue esposizioni permanenti attraverso la piattaforma di Google Art, video, filmati speciali e laboratori creativi per i più piccoli.
Un altro percorso fondamentale a Gerusalemme è il Museo della Torre di Davide, che si trova nella Cittadella medievale poco distante dalla Porta di Giaffa. Consente di ripercorrere le pietre miliari della storia della città: dalle prime tracce dell’esistenza di Gerusalemme, risalenti al secondo millennio a.C., fino ai giorni nostri. Il sito del museo è particolarmente ricco: offre numerose attività virtuali tra cui tour, video, foto, conferenze ed esperienze di realtà virtuale sia della Città Santa che dei sotterranei della Torre di David e della fortezza crociata di re Baldovino.
Non sono da meno i principali musei della «Città bianca». Il Museo d’arte di Tel Aviv, il più antico museo d’arte di Israele fondato nel 1932, è una istituzione di livello internazionale per l’arte del XX secolo. Offre sul sito e sui canali social le mostre che erano in programma prima del lock-down e che diventano così accessibili a distanza, nonché eventi gratuiti in streaming e visite guidate guidati. Si trovano anche audioguide sulle opere della collezione permanente, registrazioni di concerti e attività per bambini.
L’offerta culturale della città continua poi con il Museo di Beit Hatfusot, che racconta la storia del popolo ebraico e gli elementi fondanti della sua cultura. Offre una grande varietà di tour virtuali, anche in diretta attraverso Zoom, particolarmente dedicati agli studenti, conferenze gratuite. Tra le curiosità una mostra dedicata allo humor ebraico in giro per il mondo.
Infine, l’occasione per conoscere una figura non molta nota all’estero della cultura nella Palestina e Israele del Novecento, è offerta dal Museo Nahum Gutman (1898-1980). Nato in Moldavia, Gutman fu tra i più importanti pittori israeliani, ma anche scrittore. Il museo in questi giorni mette in mostra le sue opere attraverso numerosi contenuti e attività online. Come negli altri siti, le proposte sono gratuite, ma per gustare queste esplorazioni nell’arte e nella storia, è d’obbligo capire un po’ di inglese.