Quando percorriamo la Via Dolorosa lungo le strade della Città Vecchia a Gerusalemme per celebrare la Via Crucis, siamo colpiti dal fatto che questa celebrazione è costantemente disturbata dal vociare dei venditori che continuano imperterriti la loro attività, dagli altoparlanti che ad alto volume sembrano voler coprire la nostra preghiera, dai soldati che pattugliano in armi i luoghi più sensibili.
Mentre cerchiamo di raggiungere un po’ di raccoglimento per percorrere insieme con Gesù il cammino verso il Calvario sentiamo attorno a noi una grande confusione e ci raggiungono non solo i rumori ma anche gli odori della Città Vecchia, da quelli caratteristici delle spezie e dell’incenso a quelli meno gradevoli del sudore e dell’immondizia.
Questa Via Crucis, che scandalizza qualche pellegrino abituato a pregare nel silenzio spesso asettico di tante chiese, è in realtà la più vera e la più autentica, quella che ci può far capire il cammino di Gesù, su queste stesse strade, duemila anni fa. Mentre lui passava per queste stesse strade portando sulle spalle la sua croce e il peso del nostro peccato, non erano certo la devozione e il raccoglimento ad accompagnarlo, ma le urla, gli insulti, gli sputi. Certo, lo seguiva anche un piccolo gruppo di donne fedeli e piangenti, la Madre e il discepolo amato, e tanti curiosi e perplessi.
Questa Via Crucis è quella che caratterizza ancora oggi e descrive meglio di ogni altra immagine, il cammino della piccola comunità cristiana che vive in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. È ancora una piccola comunità che porta la croce in mezzo a situazioni di conflitto da un lato e di indifferenza dall’altro. E nonostante ciò continua ad essere evangelico sale, lievito e luce in un contesto che ne ha assolutamente bisogno.
La colletta del Venerdì Santo è un piccolo gesto di solidarietà che tutta la Chiesa è chiamata a compiere per sostenere, attraverso la Custodia di Terra Santa, le comunità cristiane che sono in Terra Santa, camminano ancora oggi sulle orme di Gesù e spesso vivono una Via Crucis che sembra non avere fine. Grazie a quello che i cristiani di tutto il mondo donano con generosità noi possiamo continuare a prenderci cura dei Luoghi Santi della Cristianità, dal Santo Sepolcro alla Basilica della Natività ai santuari meno noti; possiamo sostenere l’azione pastorale delle parrocchie a noi affidate; possiamo garantire un’istruzione e un’educazione di qualità a più di 10 mila studenti che frequentano le nostre scuole; possiamo aiutare le giovani famiglie a trovare una casa; possiamo assistere i lavoratori migranti cristiani a sentirsi accolti anche se lontani dalla loro Patria; possiamo stare accanto alle popolazioni colpite dalla guerra in Siria e ai rifugiati sparsi ormai nei vari Paesi in cui ci troviamo a vivere la nostra missione.
Questo è ciò che abbiamo cercato di fare durante una storia lunga ormai otto secoli grazie all’aiuto dei cristiani di tutto il mondo e questo è ciò che speriamo di poter continuare a fare grazie all’aiuto, il prossimo Venerdì Santo, di ognuno di voi.
(* Custode di Terra Santa)
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Clicca qui per scaricare il poster della Colletta Pro Terra Sancta 2020 in formato A3 (versione pdf)
Eco di Terrasanta 2/2020
Servi del Signore, senza compromessi
Dal 25 gennaio al 2 febbraio, a Gerusalemme i cristiani si sono riuniti in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Nelle parole di mons. Pizzaballa un richiamo anche alla comunità cristiana locale.
Gesù incontrato in un sorriso
Le prove più dure dell’esistenza, come accettare che la vita terrena finisce, si possono superare anche grazie a piccoli inaspettati incontri che fanno dire: «Signore, sia fatta la tua volontà»