Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000-InBlu Radio, ci spiega perché l'emittente della Conferenza episcopale italiana ha deciso di puntare sull'ufficio di corrispondenza dalla Terra Santa.
La foto è di quelle che restano negli annali. È il 21 ottobre scorso. Nei locali del Christian Media Centre, il centro televisivo della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, inaugura la sede di corrispondenza di Tv2000 in Terra Santa. Insieme al vicario custodiale di Terra Santa fra Dobromir Jasztal, al nunzio apostolico in Israele e Cipro e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina mons. Leopoldo Girelli, al console generale d’Italia a Gerusalemme, Fabio Sokolowicz, sono presenti l’amministratore delegato di Tv2000-inBlu Radio Massimo Porfiri, il direttore di Tv2000-InBlu Radio Vincenzo Morgante e la corrispondente dell’emittente della Cei, Alessandra Buzzetti.
«Era un appuntamento al quale tenevamo molto – spiega rievocando l’evento il direttore Morgante –. Lucio Brunelli e Paolo Ruffini, che mi hanno preceduto nell’incarico, avevano già lavorato per questo obiettivo; a me è toccato l’onore di finalizzarlo. Con l’apertura di questo servizio di corrispondenza di Tv2000-InBlu Radio a Gerusalemme, affidato a una collega di grande esperienza e professionalità quale Alessandra Buzzetti, rafforziamo e qualifichiamo ulteriormente la nostra offerta. Mi pare significativo che la televisione della Chiesa in Italia apra in Terra Santa una finestra che spazia dalla politica all’attualità, dall’emergenza umanitaria ai conflitti regionali, dai grandi appuntamenti religiosi alle storie di vita e alle esperienze quotidiane».
«Non potevamo non esserci»
Vincenzo Morgante, palermitano, già direttore della testata giornalistica regionale della Rai, dal primo ottobre 2018 è direttore della rete e dal primo febbraio 2019 ha assunto anche l’incarico di direttore delle testate giornalistiche. Mentre ci concede questa intervista, è particolarmente impegnato a mettere a punto i nuovi asset digitali che una televisione e una radio moderne devono avere. Ma considera l’apertura dell’ufficio di Gerusalemme un momento straordinario del suo impegno umano e professionale. «Essere a Gerusalemme in quei giorni è stato un grande privilegio».
«Le corrispondenze e i servizi da Gerusalemme – sottolinea – sono molto apprezzati; siamo riusciti a realizzare questo progetto grazie a una collaborazione molto stretta con la Custodia di Terra Santa, alla quale sono molto grato. Il Custode, fra Francesco Patton, si è personalmente speso affinché questo accordo arrivasse in porto. Abbiamo avuto anche il sostegno della nunziatura apostolica. E sono molto grato al mio editore, perché nel momento in cui le televisioni chiudono gli uffici di corrispondenza e le sedi estere, noi apriamo, peraltro in un luogo così significativo. Gerusalemme la pensiamo come la casa comune, il luogo dove origina la nostra fede… Il luogo delle pietre vive. È importante essere lì».
Un palinsesto qualificato
Tv2000, Morgante ne è convinto, può giocare un grande ruolo nel contesto dell’offerta televisiva italiana. «Vogliamo essere la televisione dei contenuti. Una tivù che non cerca artifici, effetti speciali. Che dichiara la propria identità e i propri valori, e li persegue. Un luogo di conoscenza e dialogo». Per questa ragione, il palinsesto 2020 si presenta particolarmente ricco e qualificato. «Io credo conclude la trilogia sulla preghiera iniziata con Padre nostro nel 2017 e Ave Maria nel 2018. Il programma vede la partecipazione straordinaria di papa Francesco, ed è condotto sempre da don Marco Pozza, che lo scrive insieme al regista Andrea Salvadore. Otto puntate in cui si intrecciano tre voci: quella del Papa, quella di una comunità, attraverso una testimonianza, e quella di un personaggio noto del panorama culturale e artistico.
E poi il cantante e attore Simone Cristicchi con don Luigi Verdi, fondatore della fraternità di Romena, autori e protagonisti di Le poche cose che contano, due serate televisive, tra musica e parole, per provare a raccontare la via dell’essenziale. Infine, la serie televisiva Maestri, di Andrea Salvadore, dedicata al mondo della scuola: un viaggio lungo l’Italia alla riscoperta di una figura fondamentale non solo dell’istruzione pubblica, ma anche della vita di una persona».
L’informazione come servizio pubblico
Oltre agli spazi dedicati alla preghiera e alle celebrazioni («eventi – precisa Morgante – che hanno sempre risposte importanti in termini di audience») c’è il capitolo importantissimo dell’informazione.
«Ricordo il docu-film Corridoi di vita, un progetto umanitario finanziato dalla Conferenza episcopale italiana che in due anni ha fatto arrivare in Italia – in modo legale e sicuro – cinquecento persone provenienti dai campi profughi dell’Etiopia. Proprio in questi giorni (il 5 gennaio – ndr) andrà in onda uno speciale su Piersanti Mattarella, a 40 anni dalla sua uccisione per mano della mafia. Un progetto a cui tengo molto».
Una grande novità è l’introduzione di Tg2000 anche la domenica con due edizioni, a conferma del fatto che l’informazione è uno dei cardini dell’emittente. «Tv2000 è una televisione privata, ma fa servizio pubblico. Risponde cioè alle parole chiave che connotano il servizio pubblico: indipendenza, pluralismo, autonomia… Il servizio pubblico non lo si fa in quanto si riceve un canone, ma in quanto si crede al ruolo dell’informazione».
Nel palinsesto 2020, spiega ancora Morgante, non manca l’approfondimento, con contenitori dedicati ai temi che stanno a cuore alla gente. «Ho trovato una redazione ricca di professionalità straordinarie, allenate a non occuparsi solo delle cose dietro casa, capace di avere uno sguardo ampio. Vogliamo aiutare la gente a comprendere la politica, senza cedere al teatrino politico. Con un occhio costante alle buone notizie, senza relegarle ai margini del nostro racconto… La realtà la devi raccontare tutta, è un dovere professionale. In questa linea va l’appuntamento quotidiano con il Diario di Papa Francesco e il venerdì alle 20.45, il format Guerra e pace, che quest’anno si arricchisce con un focus speciale sul Mediterraneo».
Verso Bari 2020
Proprio il tema del dialogo nel Mediterraneo sarà al centro dell’importante appuntamento che la Conferenza episcopale italiana sta organizzando a Bari dal 9 al 23 febbraio di quest’anno, e che vedrà riuniti i vescovi dei Paesi affacciati sul grande mare, oltre a due giornate aperte ai rappresentanti delle altre fedi. L’incontro, che il cardinal Bassetti ha definito «una sorta di Sinodo mediterraneo», sarà concluso da papa Francesco.
«Si tratta – precisa Morgante – di un appuntamento al quale la Cei sta lavorando da mesi. Vuole essere un incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo. Il cardinal Bassetti ricorda spesso Giorgio La Pira, che guardava al Mediterraneo come al “Grande lago di Tiberiade”. Sarà un tassello nel cantiere di costruzione della pace, dove i rappresentanti delle Chiese cattoliche, delle Chiese sorelle e delle religioni si confronteranno sulle azioni concrete per costruire la pace. Tv2000 sarà coinvolta nel raccontare minuto per minuto questo evento, con lo sguardo rivolto alle varie realtà che si affacciano sul Mediterraneo e con il cuore a Gerusalemme, la città dove si incontrano le tre religioni monoteistiche e dove oggi più che mai serve “chiedere pace”».
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