Si chiude ormai questo 2019 in cui abbiamo ricordato gli 800 anni dall’incontro inerme tra san Francesco d’Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil, avvenuto a Damietta, in Egitto, nel 1219. In un passaggio storico come il nostro, caratterizzato da grande attenzione al rapporto tra mondo cristiano (o post-cristiano) e islamismo più o meno teocratico, la commemorazione ha captato l’interesse di molti, anche al di fuori del mondo francescano. Sul versante editoriale sono più d’uno i volumi usciti nell’arco dell’anno.
Vogliamo segnalare anzitutto quest’opera di Ernesto Ferrero. Ci piace menzionarla perché l’intellettuale, scrittore e traduttore torinese confessa di aver ignorato il faccia a faccia di Damietta sino a quando, una quindicina d’anni fa, non ne sentì parlare da fra Michele Piccirillo (1944-2008), fecondo archeologo della Custodia di Terra Santa. Basandosi su un’ampia bibliografia, Ferrero ripercorre, in forma di romanzo storico e con stile narrativo essenziale e incalzante, la biografia del Santo di Assisi. La narrazione procede tra caleidoscopici «affreschi» della società del tempo. Al centro stanno i capitoli – dal quarto al settimo – dedicati al viaggio in Oriente, con lo sbarco di Francesco ad Acri, il trasferimento fino alle coste egiziane e il (non certissimo storicamente) pellegrinaggio a Gerusalemme.
Una lettura di qualità, considerato il prestigio della casa editrice e l’autore dell’opera, insignito del premio Strega nel 2000 e direttore del Salone del libro di Torino dal 1998 al 2016.
Ernesto Ferrero
Francesco e il Sultano
Einaudi, Torino 2019
pp. 208 – 18,50 euro
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