Il cuore della Terra Santa batte a Gerusalemme, il cui centro storico non è però sempre agevole per i pellegrini e visitatori con difficoltà motorie. Varati interventi pubblici per abbattere – per quanto possibile – le barriere architettoniche.
Scalini a non finire, ripide salite, pavimentazione irregolare: la città vecchia di Gerusalemme può sembrare un labirinto ai residenti e una fortezza senza ingresso ai visitatori. Le persone con disabilità che ogni giorno decidono di percorrere i vicoli millenari della Città Santa incontrano, infatti, non poche difficoltà a causa delle barriere architettoniche. Parliamo di residenti, pellegrini o turisti che si trovano costretti in sedia a rotelle e che sperimentano quotidianamente quanto sia duro non potere avere piena libertà di movimento. La situazione, però, negli ultimi anni sta cominciando a cambiare.
«Prima di venire in Terra Santa, immaginavo che tutto il tempo programmato per la visita alla città vecchia lo avrei speso soltanto ad aspettare il resto del gruppo in un bar – racconta Carmen –. Ho trovato invece la possibilità di spostarmi, almeno parzialmente, grazie alle rampe che si trovano in alcune strade». Carmen, giunta dal Messico in compagnia di un gruppo, è in una condizione di semi mobilità e può girare solo grazie a una sedia a rotelle. Suo marito la spinge a fatica sulla via che conduce al Santo Sepolcro nel quartiere cristiano. Sono arrivati per un pellegrinaggio, ma Carmen non ha potuto percorrere la Via Dolorosa, piena di scale e spesso affollatissima. Il suo non è un caso isolato, se si calcola poi che la città vecchia è il posto più visitato della Terra Santa con oltre 10 milioni di visitatori ogni anno (israeliani inclusi, se dobbiamo prendere per buoni i dati diffusi dall’ufficio stampa della municipalità di Gerusalemme).
Un centro storico più fruibile
Proprio per lavorare a un migliore accesso al centro storico da parte delle persone con disabilità, oltre venti milioni di shekel (oltre 5 milioni di euro) sono stati spesi dalla municipalità di Gerusalemme, in un progetto concluso lo scorso marzo. Il progetto, sviluppato in circa dieci anni, ha reso accessibili spazi pubblici utilizzati da turisti (il 35 per cento di strade) e spazi di vita quotidiana e aree residenziali (65 per cento). Tra le parti più alte e più basse della città vecchia di Gerusalemme c’è un dislivello di circa cinquantacinque metri, ma chi si trova a spingere carrozzelle o passeggini ha da pochi mesi a disposizione un percorso di quattro chilometri di strade nel quartiere musulmano, armeno e cristiano. A finanziare la costruzione di nuove rampe e corrimano, sono stati diversi enti pubblici ed è stata poi la East Jerusalem Development Company (Società per lo sviluppo di Gerusalemme Est) a realizzare il progetto.
La stessa società ha anche prodotto una mappa dei percorsi accessibili, e un’applicazione in otto lingue (arabo, ebraico, francese, inglese, italiano, portoghese, russo, spagnolo e tedesco) che indica il reticolo di vie senza barriere e i principali siti accessibili. Scaricando con facilità sullo smartphone Accessible JLM-Old City si possono scegliere i luoghi da visitare e i percorsi da seguire.
Le difficoltà degli anziani
Il problema della scarsa mobilità nella città vecchia di Gerusalemme colpisce però soprattutto i residenti, che spesso sono anziani soli, visto il grande esodo dei cittadini verso zone della città meno costose. Nel quartiere cristiano sono molte le storie di anziani che si sono dovuti trasferire al di fuori della città vecchia, essendo per loro impossibile percorrere ogni giorno scale e salite. Alcuni di loro sono ospiti del reparto della casa di riposo dell’Ospedale St. Louis, appena fuori le mura nei pressi di Porta Nuova. Altri invece hanno cercato aiuto dalle associazioni locali.
Samir, un arabo siriaco ortodosso della città vecchia, è stato tra i fondatori di un progetto di solidarietà tra gli abitanti del quartiere cristiano, portato avanti dall’associazione Seeds for Better Life (Semi per una vita migliore). Sono decine gli anziani che, grazie a una serie di volontari, vengono trasportati in sedia a rotelle a ricevere cure o a visitare parenti. «In passato incontravamo molte più difficoltà – spiega Samir –. Per trasportare una sola persona dovevamo essere almeno due volontari. Adesso che ci sono più rampe va meglio, ma comunque non sempre riusciamo a far fronte alle richieste».
Vantaggi e rischi
Di positivo c’è che i nuovi percorsi di accessibilità alla città vecchia permettono una migliore circolazione dei trattori che passano a svuotare i bidoni della spazzatura ogni mattina. Le rampe agevolano, però, anche il passaggio di scooter e biciclette elettriche – in continuo aumento – che costituiscono un pericolo per i pedoni. Un potenziale pericolo per i pellegrini sono anche le giornate di pioggia, che rendono scivolose le rampe in pietra e creano a volte spiacevoli cadute.
Per chi è stanco di camminare o per chi ha problemi motori, la novità è che da cinque mesi è disponibile una piccola navetta che parte dalla Porta di Jaffa e percorre tutta la città vecchia. Sono solo due le automobili ad avere la licenza per farlo, nonostante la polizia locale sia ancora contrariata nel vederle circolare per i vicoli. Lo racconta Hani, cristiano della città vecchia: «Trasporto soprattutto turisti, ma anche molti frati e preti che girano per la città. Molti mi dicono che dovrei creare un sito web, ma per ora il mio business va bene così e spero che cresca sempre di più».