(c.l.) – Dal patriarcato latino di Gerusalemme all’ex sindaco di Betlemme (la cristiana Vera Baboun) passando per la stampa locale (israeliana e palestinese), molti hanno fatto eco alla notizia. Nella basilica della Natività a Betlemme (Territori palestinesi) è stato scoperti quello che sembrano essere un fonte battesimale, bacino usato per il battesimo dei catecumeni. Così, almeno, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa indetta il 22 giugno scorso dal presidente della commissione per i restauri della basilica, istituita anni fa dall’Autorità palestinese. «Un altro fonte battesimale di forma circolare – ha affermato Ziad al-Bandak, citato dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa – è stati trovato sotto il fonte battesimale ottagonali già noto fatto di una pietra simile a quella delle colonne», che delimitano le navate dell’antico edificio sacro.
Ziad al-Bandak ha annunciato di aver convocato esperti del ministero palestinese del Turismo e delle Antichità, oltre agli esperti internazionali già al lavoro, per partecipare agli studi e all’analisi archeologica del fonte recentemente riportato alla luce.
La vasca battesimale risale certamente al periodo bizantino, ma il compito di stabilire una datazione più precisa spetterà all’italiano Michele Bacci, professore di arte medievale all’università di Friburgo (Svizzera).
Un gioiello «splendido e raffinato»
Ziad al-Bandak, stando a quanto riferisce l’Associated Press, ha definito «magnifico» il fonte battesimale, mentre Giammarco Piacenti, responsabile della Piacenti Spa, la società italiana che dal settembre 2013 lavora ai restauri della basilica di Betlemme, considera quest’ultima scoperta come un gioiello «splendido e raffinato». Il fonte da poco rinvenuto si presenta come una vasca con la parte esterna finemente cesellata con motivi vegetali (un intreccio di foglie). Sottolineandone la «grande bellezza», Giammarco Piacenti ha spiegato all’agenzia Ansa di ritenere che il manufatto sia stato probabilmente realizzato per committenti importanti. Secondo l’imprenditore toscano la scoperta è di grande rilevanza, perché aggiunge un nuovo elemento «alla ricostruzione della storia della basilica e della sua tradizione cristiana».
Il funzionario del governo palestinese ha soggiunto che il fonte battesimale sarà restaurato da specialisti in conformità con gli standard internazionali. I lavori in corso nella basilica, iniziati nel 2013 dovrebbero terminare entro la fine di quest’anno. Una scadenza importante, perché Betlemme sarà capitale araba della cultura nel 2020. La cerimonia internazionale che suggellerà la fine dei lavori, ha detto Ziad al-Bandak, è stata posticipata dal prossimo novembre al maggio/giugno del prossimo anno, «per consentire alle tre Chiese responsabili della basilica [il Patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme, la Custodia di Terra Santa e il Patriarcato armeno ortodosso di Gerusalemme – ndr] di completare, rispettando lo Statu quo, il restauro della grotta che costituisce il fondamento e l’essenza della santità della chiesa della Natività e il luogo in cui nacque Gesù Cristo».
Situata sul luogo di nascita di Gesù Cristo, la basilica della Natività fu eretta nel IV secolo per volontà dell’imperatore romano Costantino e restaurata sotto Giustiniano nel VI secolo.
Il sito è stato inserito nel Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2013. Negli anni successivi sono stati realizzati interventi straordinari di restauro. Dopo il tetto, è stato il turno di tutto il dispositivo decorativo per il loro antico splendore un ciclo di mosaici unico al mondo.
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Per saperne di più, un servizio video del Christian Media Center.
Ultimo aggiornamento: 28/06/2019 11:31