Da diversi mesi, ormai, della Siria si parla poco. A fine marzo, qualche telegiornale e qualche quotidiano si sono occupati della riconquista di Baghouz, nella zona dell’Eufrate. Il mese precedente si era tornati a parlare di Isis e di conflitto siriano grazie ai rumors che indicavano come vivo il gesuita padre Paolo Dall’Oglio, rapito nel 2013, possibile pedina di scambio per la libertà dei capi jihadisti asserragliati a Idlib (dove, mentre andiamo in stampa, a inizio maggio, è riesplosa la battaglia). Nell’opinione pubblica occidentale è stata instillata l’idea che la «guerra contro l’Isis sia sostanzialmente vinta» (come ha detto Donald Trump nell’annunciare il ritiro delle truppe Usa), e che il Paese ormai non abbia più bisogno d’aiuto. La realtà è purtroppo molto diversa.
Siamo stati a visitare le parrocchie francescane della Siria, per raccontare come vivono i cristiani rimasti nel Paese e di cosa hanno bisogno; per toccare con mano lo straordinario lavoro della Chiesa locale. Un viaggio a tratti straziante, che ci invita a non dimenticare.
(Questo testo è l’Introduzione al Dossier pubblicato nelle pagine centrali della rivista Terrasanta di maggio-giugno 2019)
Terrasanta 3/2019
Il sommario dei temi toccati nel numero di maggio-giugno 2019 di Terrasanta su carta. Con un lungo dossier dedicato all'opera dei francescani in Siria. Buona lettura!
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