(g.s.) – La sala stampa vaticana ha reso noto quest’oggi il testo della lettera inviata ai vescovi di tutto il mondo, come ogni anno, dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, per sottolineare l’imminente appuntamento con la Colletta pro Terra Sancta. Da san Paolo VI ai giorni nostri, i papi hanno ribadito il dovere che i cattolici di tutto il mondo hanno di sostenere concretamente i cristiani e le istituzioni ecclesiali che vivono ed operano in Terra Santa e in Medio Oriente. Comunità che da sole non sarebbero in grado di autosostentarsi e per le quali viene proposta una raccolta fondi a livello mondiale in occasione del Venerdì Santo (o in altra data ritenuta più opportuna dal vescovo diocesano).
«Ancora oggi – scrive il cardinal Sandri in un passaggio della lettera datata 6 marzo 2019 – il Medio Oriente assiste ad un processo che ha lacerato i rapporti tra i popoli della regione, creando una situazione di ingiustizia tale che sperare la pace diventa quasi temerario». In proposito cita le parole pronunciate da papa Francesco a Bari il 7 luglio 2018, all’inizio della preghiera con i capi delle Chiese orientali del Medio Oriente: «Su questa splendida regione si è addensata, specialmente negli ultimi anni, una fitta coltre di tenebre: guerra, violenza e distruzione, occupazioni e forme di fondamentalismo, migrazioni forzate e abbandono, il tutto nel silenzio di tanti e con la complicità di molti. Il Medio Oriente è divenuto terra di gente che lascia la propria terra. E c’è il rischio che la presenza di nostri fratelli e sorelle nella fede sia cancellata, deturpando il volto stesso della regione, perché un Medio Oriente senza cristiani non sarebbe Medio Oriente».
Da qui il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali rinvia a un passaggio della Nobis in animo, l’esortazione apostolica scritta nel 1974 da san Paolo VI per rilanciare la Colletta: «Dalla seconda metà del secolo scorso – scriveva papa Montini – vi fu un importante aumento di opere pastorali, sociali, caritative, culturali, a beneficio della popolazione locale senza distinzioni e delle comunità ecclesiali in Terra Santa […]. Affinché la presenza cristiana bimillenaria nella sua origine e nella sua permanenza in Palestina, possa sopravvivere ed anzi consolidare la propria presenza in maniera attiva ed operare al servizio delle altre comunità con cui deve convivere, è necessario che i cristiani di tutto il mondo si mostrino generosi, facendo affluire alla Chiesa di Gerusalemme la carità delle loro preghiere, il calore della loro comprensione ed il segno tangibile della loro solidarietà».
«Nell’ultimo periodo – constata il cardinal Sandri quasi al termine della sua lettera ai vescovi –, assistiamo con speranza ad una certa ripresa dei pellegrinaggi, toccando con mano la gioia della fede di tanti fedeli che giungono in Terra Santa sempre più numerosi dalla Cina, dall’India, dall’Indonesia, dalle Filippine e dallo Sri Lanka: come non pensare al compimento della profezia evangelica “Verranno da Oriente e da Occidente, dal Settentrione e dal Mezzogiorno e siederanno a mensa nel Regno di Dio”? Tale vitalità apostolica è un segno grande per le comunità locali, e interpella quelle dell’Occidente talora tentate di scoraggiamento e rassegnazione nel vivere e testimoniare la fede nel quotidiano».
In chiusura, un auspicio «per la buona riuscita della Colletta, in fedeltà ad un’opera che la Chiesa richiede di compiere a tutti i suoi figli».
Qualche cifra
Hanno superato di poco gli 8 milioni e 633 mila dollari i fondi della Colletta per la Terra Santa nel 2018 trattenuti dalla Congregazione per le Chiese orientali per il suo fabbisogno. Il denaro è destinato alla formazione dei candidati al sacerdozio, al sostentamento del clero, all’attività scolastica, alla formazione culturale e ai sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche in Medio Oriente.
I territori che ne beneficiano, spiegano dal Vaticano, sono: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.
Soltanto le spese che la Congregazione sostiene per i seminari ed istituti di formazione romani di sua competenza e per la devoluzione di sussidi alle Chiese orientali si aggirano intorno ai 9 milioni di dollari.
Verso la Custodia di Terra Santa viene convogliata gran parte della Colletta. Le voci di spesa alle quali i francescani della Custodia possono far fronte grazie alla Colletta sono innumerevoli. Un elenco degli interventi realizzati nel 2018 accompagna la lettera del cardinale Sandri ai vescovi.
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Ultimo aggiornamento: 01/04/2019 11:11