Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, è in Egitto come inviato speciale del Papa per le celebrazioni per gli 800 anni dell’incontro di Francesco e il sultano al-Kamil al-Malik, avvenuto nel 1219 a Damietta. Portatore di un messaggio di pace del Pontefice, che si era recato in visita in Egitto nell’aprile 2017, il cardinale ha visitato per alcuni giorni le eparchie, cioè le diocesi dei copti cattolici dell’Alto Egitto – Minya, Assiut, Sohag e Luxor -, incontrando i religiosi e le comunità. La Chiesa copta cattolica è una delle 23 chiese sui iuris, cioè chiese di rito orientale in comunione con la chiesa di Roma. Dal 1895 esiste ad Alessandria d’Egitto un patriarcato dei copti cattolici e i fedeli sono circa 190 mila. A Luxor, in particolare, il 27 febbraio il cardinale ha partecipato alla cerimonia di posa della prima pietra della nuova cattedrale, la cui costruzione si è resa necessaria dopo un incendio che nel 2016 devastò la chiesa della città. Nei tanti incontri con il rappresentante del Papa, i sacerdoti hanno potuto esprimere le difficoltà e le fatiche della vita quotidiana dei copti cattolici in Egitto, che sono minoranza all’interno della minoranza cristiana, costituita prevalentemente da copti ortodossi. Risentono della povertà economica, di carenze di comunicazione e coordinamento, ma anche della distanza ancora forte con gli ortodossi. Pesa ancora, ad esempio, la pratica del «ribattesimo» dei fedeli cattolici che si sposano con un ortodosso.
A livello di responsabili delle Chiese gli incontri ecumenici di questi giorni sono però estremamente positivi. Al Cairo, durante la loro riunione annuale (18-21 febbraio), i vescovi latini dei Paesi di lingua araba hanno incontrato il patriarca copto-ortodosso Tawadros II, che il 26 ha ricevuto anche la visita di fra Francesco Patton. Il Custode di Terra Santa gli ha espresso solidarietà per tutte le sofferenze che patiscono i cristiani in Egitto. Il Custode si è quindi unito al cardinal Sandri e al Ministro generale dei frati minori, fra Michael Perry, nei tre giorni di celebrazioni per gli 800 anni dell’incontro tra san Francesco e il sultano al-Malik al-Kamil, che sono entrati nel vivo venerdì 1° marzo.
Le celebrazioni del centenario avvengono a poche settimane dal viaggio pontificio negli Emirati Arabi, quando papa Francesco e il grande imam di al-Azhar, al-Tayyeb hanno firmato un documento cardine del dialogo interreligioso incentrato sulla Fratellanza. «Il documento è una splendida attualizzazione dell’incontro di otto secoli fa – ha dichiarato fra Patton all’agenzia Sir -. Già due anni fa, nella visita apostolica di Papa Francesco in Egitto, gli incontri con il presidente al-Sisi e il grande imam di al-Azhar furono letti come attualizzazione dell’incontro tra san Francesco e il Sultano».
Venerdì 1° marzo si è svolto un pellegrinaggio sui luoghi stessi dell’incontro, a Damietta, a nord del Cairo nel delta del Nilo. Qui l’inviato del Papa ha visitato una casa delle suore del Cuore Immacolato di Maria, inaugurando una cappella. La commemorazione dell’incontro di 800 anni fa si è svolta alla presenza del governatore locale, la signora Manal Awad Mikhail, cristiana copta. Nella lettera scritta da Francesco per l’occasione, il Papa «auspica che nessuno ceda alla tentazione della violenza, soprattutto “sotto qualche pretesto religioso”, ma piuttosto, che si realizzino “progetti di dialogo, di riconciliazione e di cooperazione” che “portino gli uomini alla comunione fraterna”, diffondendo la pace e il bene secondo le parole del profeta Isaia: “Un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra”».
Sabato 2 marzo l’Università di al-Azhar, istituzione chiave dell’Islam sunnita, ospiterà una conferenza sul tema «Un dialogo di pace e serenità», organizzata insieme ai francescani dell’Egitto. Domenica 3 marzo una celebrazione solenne in rito latino sarà celebrata nella chiesa di San Giuseppe al Cairo e la visita del cardinal Sandri si concluderà lunedì 4, con un incontro con i vescovi cattolici dell’Egitto di tutti i riti.
A otto secoli di distanza, san Francesco, come osserva il Papa nella sua lettera, resta una profezia per l’umanità intera: lui che si era recato disarmato nel tempo delle crociate, con in mano solo il Vangelo, tra i nemici dei cristiani dell’epoca. (f.p.)
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