Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Nel cuore del Muristan

Giuseppe Caffulli
22 gennaio 2019
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A due passi dal Santo Sepolcro, a Gerusalemme, si trova la principale comunità luterana in Terra Santa. Attenzione all’ecumenismo ed educazione sono essenziali.


Dal cuore della città vecchia di Gerusalemme spicca il robusto campanile bianco della chiesa del Redentore. A pochi passi dal Santo Sepolcro, a ridosso del Muristan, il vecchio caravanserraglio, questo tempio austero (che sorge nel luogo dove anticamente si trovava una basilica medioevale) è il fulcro della presenza luterana a Gerusalemme.

Qual è la storia di questo luogo? Qual è la consistenza della comunità luterana in Terra Santa? Visitiamo la chiesa del Redentore (costruita a partire dal 1893 e consacrata nel 1898) in una domenica di Avvento. Sia l’edificio sacro che la zona parrocchiale sono ricolmi di gente per l’avvio delle attività legate al Natale: concerti, mercatini, iniziative caritative. La maggior parte dei fedeli parla tedesco, danese o inglese. Ma è consistente la presenza di una comunità di lingua araba (oggi circa 2.500 fedeli).

Al paragone delle Chiese in Medio Oriente, quella della Chiesa evangelica luterana in Giordania e Terra Santa è una storia piuttosto recente. Risale infatti alla metà del XIX secolo, quando i cristiani evangelici tedeschi e inglesi avviarono in Palestina una presenza missionaria per sostenere la minoranza cristiana locale, sia pastoralmente che attraverso opere assistenziali. La presenza luterana iniziò nel 1841, quando venne fondata una diocesi congiunta anglo-luterana a Gerusalemme.

Dall’impegno dei primi missionari nacque l’ospedale luterano, la scuola per ragazze Talitha Kumi, un orfanotrofio a Gerusalemme specialmente per i bambini siriani…

Fino al 1886 anglicani e luterani lavorarono insieme. Da allora i luterani andarono per la loro strada, soprattutto a causa delle divergenze politiche e teologiche insorte tra sensibilità luterana e Chiesa d’Inghilterra. I luterani concentrarono i loro sforzi sul lavoro sociale e sull’educazione: gli anglicani si impegnarono soprattutto alla predicazione e sul guadagnare fedeli alla propria Chiesa.

Trascorre quasi un secolo, fatto di sforzi missionari per radicare la Chiesa luterana e per servire i poveri attraverso le scuole e l’assistenza sanitaria. Nel 1959 la Chiesa luterana venne ufficialmente riconosciuta come una comunità religiosa autonoma da re Hussein di Giordania. A quel tempo la città vecchia di Gerusalemme faceva infatti parte del Regno di Giordania. Da allora il nome diventa ufficialmente Chiesa evangelica luterana in Giordania e Terra Santa, per comprendere la presenza in Palestina e Israele.

Nel 1979 la guida spirituale della Chiesa luterana passa al primo vescovo palestinese (e primo ve- scovo luterano di tutto il Medio Oriente), il reverendo Daoud Haddad, vicario della congregazione di Gerusalemme per oltre 30 anni.

Da allora i vescovi luterani a Gerusalemme sono di lingua e cultura araba.

Dopo monsignor Haddad, è stata la volta di Naim Nassar (1986- 1997), Mounib Younan (1998- 2018), fino all’attuale vescovo mons. Sani Ibrahim Charlie Barhoum Azar. Oggi le principali comunità luterane si trovano a Gerusalemme, Betlemme, Beit Jala, Beit Sahour, Ramallah, e Amman, in Giordania.

Anche oggi, oltre all’attenzione al dialogo ecumenico con le varie componenti cristiane della regione, l’impegno principale è quello educativo, con quattro scuole (Ramallah, Beit Jala, Betlemme e Beit Sahour) frequentate da oltre 3 mila studenti, molti dei quali musulmani.

Alcuni di questi ragazzi fanno parte anche del coro di voci bianche Talitha Kumi, che si esibisce in occasione delle feste natalizie in molte chiese di Terra Santa, con un repertorio di canti della tradizione araba. Perché il canto, preghiera all’unico Dio, non conosce barriere.

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