Dieci titoli che concentrano la propria attenzione sulla religione ebraica, fra cui il film italiano La croce e la stella di Salvatore Lo Piano. Quindici titoli che pongono al centro l’islamismo, come i film Detainee X di Manee Osman (Canada), Halima di Yulia Zakharova (Russia) e Until the End of Time di Chouikh Yasmine (Algeria).
È solamente una veloce panoramica delle 62 opere – tra film, documentari e cortometraggi – provenienti da 28 Paesi di tutti i continenti in concorso alla ventunesima edizione del Religion Today Film Festival in programma a Trento, Bolzano, Rovereto, Merano, Arco, Borgo e Pergine Valsugana da giovedì 4 a giovedì 11 ottobre, e presentata al Lido di Venezia nel corso della Mostra internazionale di arte cinematografica appena conclusa.
I temi
Giovani e fede, volti di donne nelle religioni, esperienze di dialogo interreligioso, pace e diritti, storie di migrazioni tra identità, dialogo e conflitto nelle società plurali sono alcune fra le profonde e complesse riflessioni al centro dei lavori.
È stata premiata, in particolare, la coerenza con il tema dell’edizione 2018 dedicata alle «Nuove generazioni», che in un confronto reciproco intende indagare e mettersi in ascolto delle esperienze concrete dei giovani, tra sogni, attese, disillusioni, creatività, dubbi e risposte.
«I giovani saranno protagonisti attivi del festival», spiega Andrea Morghen, neodirettore artistico della manifestazione, «non solo perché coinvolti nelle iniziative di formazione, ma anche come “addetti ai lavori”, a cominciare dalla loro presenza nella fase di selezione dei film, che li ha visti al lavoro al fianco di esperti cinematografici di spessore, persone di età, nazionalità e religioni diverse».
«In sintonia con la storica vocazione ecumenica della nostra diocesi a farsi ponte tra fedi e culture, il Religion Today costituisce un patrimonio prezioso capace di scuotere le coscienze in questa fase di impoverimento culturale e spirituale generale», è convinto monsignor Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento, che fin dagli esordi ha sostenuto la manifestazione, nonché vicepresidente della Conferenza mondiale delle religioni per la pace.
Il laboratorio
Il Religion Today non è solo un concorso cinematografico, ma anche un «laboratorio di convivenza», di eventi speciali, di approfondimenti scientifici tra cineasti e operatori culturali e di attività per le scuole. Nelle otto giornate indagherà il mondo attraverso gli occhi delle nuove generazioni dando spazio alla loro creatività e ai loro interessi, accompagnando i giovani verso percorsi di formazione e lavoro nella prospettiva di nuove frontiere da raggiungere.
«Per questo è stato pensato il workshop di cinema e religione con ragazzi provenienti da Paesi emergenti», continua Morghen, «come autentica opportunità di crescita culturale, formativa e professionale, e occasione di scambio con professionisti del settore audiovisivo e di condivisione per far circolare idee e progetti. S’impara così che la cultura è viva e vibrante e può essere la risposta alla deriva di razzismo e xenofobia che ha investito il nostro Paese e l’Europa. E il cinema è lo strumento educativo più efficace per abbattere i muri dell’indifferenza e veicolare valori umani universali, ideali di condivisione e di reciproca conoscenza».
Gli ospiti
Fra i più importanti invitati alla manifestazione figurano Vidur Bharatram, pronipote del Mahatma Gandhi, regista e documentarista, che dialogherà sull’eredità del messaggio di nonviolenza del Mahatma e sulla sua attualità quale valido strumento nei processi di pace, e don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena in Toscana.
L’attore e regista Mario Girotti (Terence Hill), celebre eroe degli «Spaghetti western» e nella fiction televisiva di don Matteo, riceverà il Premio alla carriera e presenterà il proprio film Il mio nome è Thomas.
Dopo le tappe in Trentino Alto Adige, il viaggio di Religion Today proseguirà a Roma, Nomadelfia, Gerusalemme, in Bangladesh e in Nepal, soltanto per citare alcune tappe.