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La Terra Santa con gli occhi dei poveri

Beatrice Guarrera
18 luglio 2018
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La Terra Santa con gli occhi dei poveri
Il gruppo di pellegrini milanesi del Centro Sant'Antonio in posa sul sagrato della basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme.

Forse non è una prima assoluta, ma di sicuro non è frequente. Nelle settimane scorse un gruppetto di poveri s'è fatto pellegrino insieme ai francescani e ai volontari del Centro Sant'Antonio di Milano.


La Terra Santa è ogni anno meta di pellegrinaggi di gruppi molto diversi fra loro. Sotto la guida del Commissario di Terra Santa del Nord d’Italia fra Francesco Ielpo, anche alcuni pellegrini davvero insoliti hanno visitato la Terra di Gesù. Si è trattato di un gruppetto di utenti d’una delle mense dei poveri di Milano, partiti in viaggio a fine maggio. È stata una forte esperienza per tutti i pellegrini, tanto che, vista la buona riuscita, si pensa già di replicare.

Tutto ha avuto origine dal Centro Sant’Antonio – annesso al santuario di Sant’Antonio da Padova e al convento dei frati minori di via Carlo Farini – di cui è responsabile fra Carlo Cavallari. Lì ogni giorno la mensa eroga tra i novanta e i cento pasti caldi; c’è poi un servizio guardaroba, un servizio docce e un centro di ascolto. I fruitori sono persone diverse tra loro: disoccupati, migranti, anziani.

Dei servizi usufruiscono coloro che ottengono una tessera, attraverso un colloquio conoscitivo. Con questi utenti da qualche tempo si stanno portando avanti anche iniziative culturali. «Fra Carlo ha organizzato in passato visite ai musei, vacanze, gite e ritiri – spiega fra Ielpo –. Quest’anno si è avverato un sogno, grazie a cinque benefattori, che hanno offerto un pellegrinaggio in Terra Santa a cinque poveri del centro».

I cinque pellegrini sono stati scelti in base alla possibilità di fare un cammino con loro e si sono uniti ai volontari che prestano servizio, per camminare tutti insieme in un unico grande gruppo. Il centro caritativo di Milano, da sempre collegato alla Terra Santa per il numero dei frati della Custodia che vi trascorrono del tempo in formazione, ha quindi identificato in fra Francesco Ielpo la guida più adatta per questa avventura. «Ho pensato a un percorso che potesse aiutare i volontari a capire sempre di più quali sono le ragioni del nostro servizio, che trovano la loro ragione ultima in Cristo – racconta il Commissario di Terra Santa del Nord Italia –. Le nostre visite hanno puntato a mostrare Cristo che si piega sulle nostre miserie e a riconoscerlo».

L’altro taglio del pellegrinaggio è stato dato grazie all’incontro con le realtà caritative della Custodia di Terra Santa e non solo. «Siamo stati alla società Antoniana di Betlemme, dove c’è anche una mensa poveri e un centro anziani – continua fra Ielpo –. Abbiamo visto chi frequenta quel centro, i volontari, le suore che cucinano e poi abbiamo pranzato con i poveri. Alla sera, durante uno dei nostri momenti di condivisione, uno dei nostri poveri (o meglio uno dei nostri amici), rimasto molto colpito da quel centro ha detto: “Noi a Milano siamo gli ultimi degli ultimi, ma qui oggi abbiamo visto qualcuno che è più ultimo di noi”».

Nel cammino materiale e di consapevolezza di sé e di Dio, il gruppo si è spostato tra Nazaret, Tiberiade, Betlemme, Gerico, Qumran, Gerusalemme. Tanti i momenti emotivamente forti: «Una signora del gruppo un giorno è venuta da me in lacrime e ha detto: “È vero che nulla è impossibile a Dio, perché per me sarebbe stato impossibile venire in Terra Santa, ma oggi sono qui”». Lo racconta fra Francesco Ielpo, pieno di gioia ed emozione per i risvolti inaspettati di questo pellegrinaggio speciale.

Due dei religiosi presenti, fra Carlo e suor Cristina, hanno deciso di condividere la camera con due poveri ed è stato un gesto forte di comunione e amore.

Anche i volontari del gruppo, composto in tutto da ventisei persone, sono usciti rafforzati dall’esperienza in Terra Santa. Tra gli altri incontri significativi quello con la comunità di Mondo X sul Monte Tabor e quello con il Custode di Terra Santa a Gerusalemme.

«Ho visto la Terra Santa con occhi diversi, con i loro occhi: gli occhi dei poveri – afferma fra Ielpo -. E su di loro insiste spesso Papa Francesco, quando dice di ripartire dai poveri. Ora non mi viene più da chiamarli così, ma sono solo degli amici che hanno camminato con noi».

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