Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

La fede in Cristo tatuata sulla pelle

Terrasanta.net
17 novembre 2017
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
La fede in Cristo tatuata sulla pelle
Un giovane cristiano nello studio di un tatuatore a Gerusalemme. (foto Marie-Armelle Beaulieu/CTS)

Ancora oggi, a Gerusalemme, è viva l’usanza da parte dei cristiani orientali di farsi tatuare un simbolo religioso come «segno» dell’avvenuto pellegrinaggio ai Luoghi Santi. A dire il vero, anticamente, il tatuaggio era un simbolo di oppressione. Nei primi secoli cristiani, durante la dominazione romana, i cristiani venivano talvolta arrestati, marchiati e costretti ai lavori forzati. Con la conquista islamica della regione, nel 640 d.C., venne imposta una piccola croce tatuata nel lato interno del polso destro.

Una sorta di «carta d’identità» che facilitava la riscossione delle tasse dovute all’autorità musulmana da parte dei non musulmani. In seguito, il tatuaggio è diventato un segno distintivo. Oggi, in Siria come in Iraq, per i cristiani il tatuaggio testimonia la vicinanza alle sofferenze di Cristo.

Il vangelo dei piedi
Antonio Mazzi

Il vangelo dei piedi

Beato l'uomo che ha sentieri nel cuore
I consigli del Grillo Parlante
Vincenzo Ippolito

I consigli del Grillo Parlante

Parole di luce per camminare verso la Pasqua
La Sindone spiegata ai ragazzi
Roberta Russo

La Sindone spiegata ai ragazzi

Una mappa per non smarrirsi di fronte al mistero
Come una radice in terra arida
Stefano Segreto

Come una radice in terra arida

Il romanzo della Passione di Gesù di Nazaret