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Biblioteche d’Oriente, 7 mila gioielli in rete

Terrasanta.net
19 ottobre 2017
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Biblioteche d’Oriente, 7 mila gioielli in rete
La Home page del portale Biblioteche d'Oriente.


Il portale Biblioteche d'Oriente è online dal 12 settembre. Elaborato dalla Biblioteca nazionale di Francia e da sette Istituzioni del Medio Oriente, dà accesso a circa 7 mila documenti storici d'eccezione.


(c.l.) Anche meglio della caverna di Alì Babà: il portale Biblioteche d’Oriente, messo online il 12 settembre dalla Biblioteca nazionale di Francia, nasconde dei veri tesori. Libri a stampa e manoscritti, articoli, carte, stampe, incisioni, poemi, spartiti musicali, opere d’arte e fotografie danno vita a secoli di storia e aprono le porte dell’Oriente. In tutto, non meno di 7 mila documenti a portata di clic. E documenti notevoli, molti dei quali poco noti perché dispersi tra diversi Paesi e numerose istituzioni. C’è da scommetterci: è una grande possibilità culturale che si apre.

Selezionati con cura da un comitato scientifico di conservatori della Biblioteca nazionale di Francia, di rappresentanti degli Istituti associati e di studiosi di alto livello, i 7000 documenti riuniti nel portale digitale sono suddivisi in sette rubriche tematiche: Strade, Comunità, Religioni, Saperi, Politiche, Immaginari e Personalità. Le collezioni radunano preziosi manoscritti ebraici, carte che aprono nuove prospettive per la storia sociale ed economica della Turchia, la prima rivista femminista egiziana, L’Egyptienne, fondata nel 1925, o ancora Il Cairo immortalato nelle fotografie del fotografo italiano Beniamino Facchinelli (1839-1895) e gli appunti manoscritti da Gérard de Nerval radunati poi nel suo famoso Viaggio in Oriente.

Mille e un’opera, quindi, che sono altrettante vestigia da valorizzare, ma anche da proteggere, come ricorda nel comunicato ufficiale il presidente della Biblioteca nazionale di Francia, Laurence Engel: «Biblioteche d’Oriente permette non solo di far scoprire al grande pubblico un patrimonio d’eccezione, ma anche di contribuire concretamente alla sua salvaguardia. È un grande impegno della Biblioteca nazionale di Francia, che agisce per proteggere il patrimonio documentale in pericolo».

Il patrimonio scritto è spesso il primo bersaglio delle azioni distruttive in situazioni di conflitto e di instabilità. Ma anche il tempo gioca il suo ruolo. Se il grosso dei documenti è relativo al periodo tra il XIX secolo e la prima metà del XX, un’attenzione particolare è stata data alla conservazione del patrimonio minacciato più antico. Prima di essere digitalizzate e caricate su Biblioteche d’Oriente, sono state restaurate due raccolte liturgiche siriane del XI secolo, conservate nel monastero di Charfet in Libano, e due evangeliari – sempre libanesi – datati XIV e XVI secolo, appartenenti al Convento salvatoriano melchita di Jounieh.

Come accennato, la gigantesca biblioteca digitale copre soprattutto il periodo tra il 1798 e il 1945 ed è consultabile in tre lingue: francese, inglese e arabo. Per realizzarla, la Biblioteca nazionale di Francia ha unito le sue collezioni a quelle di sette biblioteche patrimoniali e di ricerca del Medio Oriente, specializzate in studi di orientalistica, tra le quali spiccano due istituzioni domenicane. La Biblioteca nazionale di Francia si è infatti associata all’Istituto domenicano di Studi orientali al Cairo e alla École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme, che insieme radunano centinaia di migliaia di titoli, riviste specializzate, carte geografiche e fotografie. Oltre ad esse, partecipano al progetto l’Istituto francese di archeologia orientale del Cairo, il Centro di studi alessandrini di Alessandria, l’Istituto francese del Medio Oriente e la Biblioteca orientale dell’Università Saint-Joseph (entrambi a Beirut) e infine l’Istituto francese di studi anatolici a Istanbul. Da gennaio 2018, annuncia un comunicato della Biblioteca nazionale di Francia, ancora altre istituzioni francesi e mediorientali dovrebbero unirsi al progetto.

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