(g.s.) – I musulmani stanno celebrando il mese santo del Ramadan – il nono del calendario islamico – dedicato al digiuno e alla purificazione, facendo memoria del momento in cui il Corano fu ispirato al profeta Muhammad (Maometto). In queste settimane i palestinesi moltiplicano i pellegrinaggi alla Spianata delle Moschee, che sovrasta il centro storico di Gerusalemme e attira gli sguardi con l’aurea Cupola della Roccia. Il venerdì, giorno della settimana dedicato al riposo e alla preghiera, è il momento del massimo afflusso. C’è anche chi si ferma fino a sera, per rompere il digiuno prescritto nelle ore diurne in compagnia di amici e parenti.
In realtà non tutti possono liberamente accedere al recinto sacro. Per ragioni di sicurezza gli israeliani impediscono la salita alla spianata a tutti i maschi giovani, tra gli 11 e i 40 anni d’età. E in ogni caso per superare i posti di blocco e raggiungere la meta del pellegrinaggio i palestinesi devono ottenere prima un’autorizzazione dalle autorità israeliane. Per i cittadini della Striscia di Gaza tutto è più complicato: solo un numero limitato di persone (qualche centinaio) potrà superare i valichi controllati dai militari dello Stato ebraico e raggiungere Gerusalemme. Restano esclusi, riferiscono gli organi di informazione palestinesi, i maschi fino ai 55 anni.