(g.s.) – C’è sollievo in queste ore ad Aleppo. Dalla Siria ci scrive fra Ibrahim Alsabagh, francescano e parroco dei cattolici di rito latino. Le sue parole descrivono la fine di un incubo.
«Dopo lunghe trattative fra l’esercito e le milizie armate – racconta il frate –, i gruppi militari hanno consegnato le armi e sono usciti dalla parte est della città. Allora, l’esercito ha annunciato la di considerare Aleppo città sicura. Non appena è arrivata la notizia, tutte le moschee hanno alzato la voce e tutte le chiese di Aleppo, quelle che ancora hanno un campanile, hanno suonato a lungo le campane. Un sogno si è realizzato…».
Fra Ibrahim non trattiene l’entusiasmo: «Due giorni prima della nascita del Re di pace tutta la gente è in festa. Non avremmo mai potuto immaginare un regalo più bello. Solo Dio poteva realizzarlo… Abbiamo chiesto a Lui questo dono ed Egli ci ha esaudito. È un frutto della preghiera dei bambini per la pace…».
L’annuncio delle forze armate siriane è di ieri. Anche il Comitato internazionale della Croce Rossa comunica che tutti i quartieri orientali della città sono stati sgombrati dai combattenti e da migliaia di civili che hanno sfollato verso la provincia di Idlib: secondo stime di funzionari Onu si parla di 34 mila persone.
La parrocchia dei francescani ad Aleppo si trova nella zona della città sempre rimasta sotto il controllo delle truppe regolari.