Padova, basilica di sant’Antonio, 16 maggio 2016. Alla presenza del ministro generale dei Frati Minori fra Michael Perry nasce la nuova Provincia Sant’Antonio di Padova. Dopo un lungo processo di discernimento e verifica questa nuova entità ha riunito le Provincie del frati minori di Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Trentino ed Emilia Romagna.
Anche per i Commissariati di Terra Santa del Nord Italia è tempo di cambiamento. Il nuovo provinciale fra Mario Favretto e il suo Definitorio, in accordo con il Custode di Terra Santa fra Francesco Patton, hanno nominato nuovo Commissario della Provincia Sant’Antonio (che per brevità chiameremo «del Nord») fra Francesco Ielpo, già Commissario di Terra Santa della Lombardia. Il nuovo Commissario è affiancato da un vice, fra Adriano Contran, già Commissario del Triveneto, che opererà nel convento di Sant’Antonio a Marghera, Venezia, e potrà contare sulla collaborazione di fra Bruno Bartolini e fra Silvio Bovis, rispettivamente a Rimini e a Pietra Ligure. Il nuovo Commissariato del Nord Italia ha invece sede a Milano, presso il convento di Sant’Angelo.
Le sfide che attendono il nuovo Commissario non sono certo da poco. Una difficoltà è sicuramente rappresentata dal territorio enorme che il nuovo Commissariato abbraccia: le regioni più popolose d’Italia, con una presenza ecclesiale molto capillare e variegata. Fra Francesco Ielpo è ben consapevole dell’impegno gravoso a cui è stato chiamato.
«Si tratterà di ripensare ad un impegno legato sia all’animazione che ai pellegrinaggi, capace di usare in maniera più creativa gli strumenti che abbiamo a disposizione. Penso alle realtà informative come l’Eco, Terrasanta, Terrasanta.net. Alle Edizioni Terra Santa, che offrono sussidi e strumenti culturali – libri, mostre, convegni – in grado d’interagire con le varie realtà. Penso alla collaborazione con l’Associazione Pro Terra Sancta, che cura i progetti di aiuto della Custodia in varie parti del Medio Oriente. Proprio per la vastità del territorio bisognerà valorizzare la collaborazione dei laici e usare di più i mezzi di comunicazione di massa, cercando il modo di arrivare alle diocesi e alle comunità cristiane attraverso giornali, televisione, siti internet e nuovi social».
Fra Francesco resta però convinto che l’incontro personale sia una strada da privilegiare. «Conto di proseguire, in collaborazione con i miei confratelli, l’impegno di promozione e accompagnamento dei pellegrinaggi. Oltre ad un’occasione per la crescita personale nella fede, il pellegrinaggio permette di amplificare il messaggio dei Luoghi Santi. Chi ha fatto una esperienza di fede con noi francescani, diventa quasi sempre, a sua volta, un “annunciatore”. In questo modo si crea una rete che per noi oggi è indispensabile».
Ultimo aspetto a cui fra Francesco tiene molto è il rapporto con i vescovi. «Cercherò, almeno una volta nel triennio, di visitare personalmente i vescovi e, dove non è possibile, i vicari generali, in modo da mantenere vivo l’impegno delle Chiese locali a sostegno della Chiesa madre di Gerusalemme e delle opere della Custodia. Presento con piacere agli ordinari diocesani i nostri strumenti, tra cui il Sussidio pensato per la Colletta del Venerdì Santo. Si tratta di un piccolo, ma prezioso strumento, per informare sulle necessità dei Luoghi Santi e per offrire un sussidio liturgico adatto alla celebrazione della Via crucis del Venerdì Santo. Conoscere, pregare e aiutare: sono i tre verbi fondamentali per chi ama veramente la Terra Santa».
Eco di Terrasanta 6/2016
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