(m.b.) – Commemorare la Shoah, ricordare alla comunità internazionale di «tenere desta l’attenzione contro i rigurgiti della xenofobia», e riconoscere in anticipo «i segnali di odio religioso ed etnico che hanno portato nel recente passato al genocidio»: sono questi gli obiettivi della prima visita in Polonia del Consiglio dei leader religiosi di Israele, che vedrà uniti per la prima volta domenica 30 ottobre sui luoghi dell’Olocausto i capi dell’ebraismo, della cristianità e dell’Islam che vivono e operano nello Stato ebraico.
Al viaggio di tre giorni in Polonia, promosso dal ministero degli Affari Esteri israeliano con diverse personalità del Consiglio direttivo dei leader religiosi, partecipano tra gli altri il rabbino capo askenazita David Lau e il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Teofilo III, l’amministratore apostolico del patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, il patriarca armeno di Gerusalemme Nourhan Manougian, il capo della Chiesa anglicana gerosolimitana l’arcivescovo Suheil Dawani, l’arcivescovo greco-cattolico George Bacouni e quello maronita Moussa El-Hage.
Per i musulmani parteciperanno lo sheikh Muhamad Keiwan, presidente dell’associazione dei religiosi musulmani in Israele e imam della moschea di Majd Krum, insieme ad altri due imam, al leader druso lo sheikh Mowafaq Tarif e degli Ahmadi lo sheikh Muhamad Sharig Uda e al leader dei Bahai Yosef Shervin Stara.
In programma da domenica 30 ottobre a martedì 2 novembre, il viaggio prevede tappe a Cracovia e Varsavia e diversi momenti di scambio e dialogo interreligioso sui temi dell’educazione alla pace e della trasmissione della memoria, per concludersi con la visita ad Auschwitz ed una dichiarazione congiunta mercoledì 2 novembre.