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La piccola Nazaret

Giuseppe Caffulli
4 agosto 2016
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La piccola Nazaret
La chiesa di San Sisto II a Colognola progettata da Giovanni Muzio. (foto G. Caffulli)

A Colognola, oggi sobborgo di Bergamo, cinquant'anni fa veniva consacrata la chiesa parrocchiale ideata da Giovanni Muzio, architetto della basilica di Nazaret. Due opere «sorelle».


La basilica dell’Annunciazione a Nazaret è molto nota al pubblico dei pellegrini per le sue forme svettanti di marmo bianco. È ugualmente nota tra gli studiosi di architettura, non solo italiani, per essere una delle opere più importanti del milanese Giovanni Muzio, una delle figure principali nel panorama dell’architettura del secondo dopo guerra, autore di opere civili (tra esse il Palazzo della Triennale di Milano) e religiose (citiamo oltre a Nazaret la chiesa milanese di San Giovanni alla Creta) che sono entrate a pieno titolo nei manuali.

La basilica di Nazaret (edificata tra il 1960 ed il 1969), ha avuto il merito di riuscire ad inglobare nella sua struttura i resti di due chiese precedenti, una bizantina e una crociata e addirittura qualche rudere del primitivo edificio giudeo-cristiano. La facciata principale della basilica, rivolta verso ovest, ricorda una capanna, con particolare coronamento traforato che ricorda certe lavorazioni in madreperla realizzare dagli artigiani di Terra Santa. Costruita in blocchi di pietra bianca, è suddivisa da strisce orizzontali in pietra rosa sulle quali sono scolpiti motivi simbolici e floreali. E le parole dell’Angelus in latino: Angelus Domini nuntiavit Mariae… L’ampia cupola, che si apre come la corolla di un fiore, custodisce sotto di sé la grotta dell’Annunciazione, che è il luogo dove il Verbo di Dio si è fatto carne.

Quello che pochi sanno è che la basilica di Nazaret ha una sorella minore, sempre realizzata da Giovanni Muzio, a Colognola, oggi sobborgo di Bergamo, praticamente negli stessi anni in cui il grande architetto andava realizzando in Galilea quella che rimane la sua opera d’architettura religiosa più importante.

La storia della chiesa parrocchiale di San Sisto II a Colognola, che proprio il 29 ottobre fa memoria dei 50 anni della solenne consacrazione (avvenuta nel 1966), è legata anche all’affetto che Muzio aveva nei confronti della comunità di Colognola, dove aveva legami di parentela. L’incarico di costruire la nuova chiesa venne affidato all’architetto nel 1960. In un primo tempo Muzio concepì un’opera maestosa, troppo onerosa per la piccola comunità bergamasca. In seguito rivide il progetto che mantenne le intuizioni del primo bozzetto, ridimensionando però spazi e (soprattutto costi). In particolare nella parte superiore della facciata e nella costruzione della cupola si possono ravvisare alcune delle intuizioni e delle soluzioni tecniche che Muzio usa, proprio negli stesso anni, ma in una scala certamente più monumentale, a Nazaret.

La dedicazione della nuova chiesa parrocchiale fu presieduta dall’allora vescovo di Bergamo mons. Clemente Gaddi. Una lapide ricorda ancora oggi l’evento: «Benedetta la prima pietra il 30 dicembre 1964, l’arcivescovo mons. Gaddi, vescovo di Bergamo, con solenne rito consacratorio, il 29 ottobre 1966 dedicava questa chiesa parrocchiale a Dio Padre Figlio e Spirito Santo in onore di San Sisto II papa e martire, con la partecipazione del clero e dei fedeli di Colognola, del progettista arch. Prof. Giovanni Muzio, commossi e giubilanti». Oltre alla parte architettonica, Muzio curò anche gli arredi del nuovo edificio, ricollocando al suo interno anche opere d’arte che facevano parte della vecchia chiesa parrocchiale. In uno studio di storia locale (Terra di Colognola a cura di Silvio Maffioletti), la «Piccola Nazaret» viene descritta in questo modo: «All’esterno la chiesa si presenta solenne e imponente nelle sue sobrie linee architettoniche, mentre all’interno è calda e accogliente. La monumentalità dell’interno è fornita da robusti pilastri in calcestruzzo della struttura, che convergono nella solenne cupola a piramide poligonale, la cui parte superiore termina con una lanterna a vetrate. (…) La facciata della chiesa ha un’arcata centrale profonda cinque metri nella quale sono collocate tre porte, la principale al centro e le secondarie che immettono in chiesa attraverso due cappelle laterali simmetriche».

Insomma, forse la chiesa di Colognola non verrà ricordata dai posteri come una delle opere maggiori dell’architetto milanese, ma serve certamente a capire meglio, in un gioco di richiami e soluzioni tecniche, l’impegno profuso nella realizzazione della grande basilica dell’Annunciazione a Nazaret, fiore di Galilea.

Clicca qui per le pagine dedicate a Giovanni Muzio, e alle sue realizzazioni a Milano, nel sito dell’Ordine degli architetti del capoluogo lombardo.

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