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In Israele un bagnino ritrova una lampada d’epoca crociata

Terrasanta.net
30 giugno 2016
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Mentre faceva jogging come ogni mattina, un bagnino del parco naturale di Ashkelon, città costiera affacciata sul Mediterraneo, ha scoperto sulla spiaggia una lampada ad olio antica di almeno 900 anni.



(t.d.) – È una scoperta che comincia come molte altre: per caso. Lo scorso martedì 22 giugno, Meir Amsik è impegnato nella sua abituale sessione di jogging sulla spiaggia. A un certo punto l’istruttore di nuoto e bagnino del parco naturale di Ashkelon – nella parte più a sud della costa israeliana sul Mediterraneo – scorge dei pezzi di legno sospinti sulla spiaggia dalle onde del mare e si ferma per raccattarli.

A quel punto nota che in un’altra zona della spiaggia una parte della falesia è crollata. Decide di avvicinarsi per vedere meglio. «È lì che ho scorto questa intrigante lampada ad olio ancora intatta. Ho pensato che potesse essere un antico reperto e l’ho raccolta», racconta Amsik ai giornalisti di YnetNews.

Tornato alla sua postazione di osservazione in spiaggia, il bagnino ha mostrato la sua scoperta a un collega e insieme hanno deciso di contattare l’Autorità israeliana per le antichità e segnalare la scoperta.

L’archeologo Sa’ar Ganor, responsabile del distretto di Ashkelon, dopo aver analizzato la lampata ad olio, la fa risalire al periodo crociato (Dodicesimo secolo). «Questa lampada rappresenta una parte della ricchezza culturale dell’antica città di Ashkelon, che un tempo è stata un importante centro di commerci», spiega lo studioso. La regione di Ashkelon è popolata da lungo tempo: nel parco nazionale si trovano tracce di insediamenti umani che risalgono al periodo cananeo, 4.000 anni fa.

«Sentirmi parte della Storia mi fa nascere dentro un sentimento di gratitudine per quanto c’è stato prima di me e l’impressione di essere un anello della catena», ha confidato, entusiasta, l’istruttore di nuoto.

Guy Fitoussi, che in seno all’Autorità israeliana delle antichità fa parte dell’unità prevenzione furti, ha tessuto gli elogi dello scopritore: «I bagnini della Direzione parchi e riserve naturali, e in generale il personale addetto al salvataggio, sono i nostri occhi sulle spiagge. Non salvano solo le persone, ma anche i reperti archeologici».

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