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Nazaret e Loreto. Due note, una melodia

Giuseppe Santarelli
2 maggio 2016
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Nazaret e Loreto. Due note, una melodia
Il santuario della Santa Casa di Loreto, nelle Marche.

Il santuario marchigiano è uno dei luoghi più visitati del mondo, «vero cuore mariano della cristianità», ebbe a dire Giovanni Paolo II. In un libro il legame di fede con la Terra Santa.


Secondo la tradizione, la Santa Casa di Loreto è parte dell’abitazione nazaretana della Vergine, la quale era costituita da una grotta scavata nella roccia e da una camera antistante in pietra, trasportata nel 1291, per «ministero angelico», prima nell’antica Illiria e poi, il 10 dicembre 1294, a Loreto.

Un’autorevole personalità ebbe a dire un giorno che i santuari della Grotta di Nazaret e della Casa di Loreto non sono due fratelli «gemelli», ma due fratelli «siamesi», perché, secondo la tradizione, l’uno è stato staccato fisicamente dall’altro.

Leone XIII, nel breve Felix Nazaretana Domus, promulgato il 28 gennaio 1894 in vista del VI centenario della traslazione della Santa Casa, annotava come sul colle di Loreto, «sotto la protezione della Vergine, sorgesse intorno alla Casa una nuova città a rappresentare l’antica Nazaret». Guglielmo Garratt nel 1893 pubblicava un volume dal titolo: Loreto la nuova Nazareth, per evidenziare lo stretto legame tra i due luoghi.

Il 24 marzo 1998, vigilia dell’Annunciazione del Signore, è stato stipulato a Loreto un gemellaggio tra i santuari della Santa Casa di Loreto e della Santa Grotta di Nazaret, a firma di monsignor Angelo Comastri, arcivescovo di Loreto, e di padre Giuseppe Nazzaro, Custode di Terra Santa. Il gemellaggio è stato poi suggellato a Nazaret il 15 agosto successivo.

Il testo è stato pubblicato in lingua italiana a Loreto e in lingua araba a Nazaret. Nella versione italiana, tra l’altro, si legge: «La Provvidenza ha voluto che Nazaret dividesse con Loreto il ricordo del “Sì” di Maria: Nazaret e Loreto sono come due mani che si congiungono e come due note che formano un’unica stupenda melodia. Per questo oggi, 24 marzo 1998, mentre la Chiesa cammina verso il Grande Giubileo del 2000 guidata dal magistero e dalla testimonianza di Giovanni Paolo II, nel vespro luminoso dell’Annunciazione del Signore, che fa vibrare di emozione la Santa Grotta di Nazaret e la Santa Casa di Loreto, l’arcivescovo delegato pontificio di Loreto monsignor Angelo Comastri e il custode di Terra Santa padre Giuseppe Nazzaro, ofm, suggellano un gemellaggio che idealmente riunisce la Grotta e l’Aula dell’Annunciazione. Questo gesto di comunione stabilisce un vincolo di amore tra i Santuari di Nazaret e di Loreto e li impegna a lavorare insieme per dare oggi a Dio una casa viva nel cuore degli uomini».

Dal secolo XV al secolo XX, il culto verso l’abitazione mariana di Nazaret è stato portato nel mondo cattolico dalla Santa Casa di Loreto, che all’epoca aveva sostituito, quale meta di pellegrinaggio, la Terra Santa. Sulla base di un attento censimento, ancora in corso, si contano ben 4.210 testimonianze di culto mariano-lauretano nei Paesi cattolici. Loreto, quindi, ha portato Nazaret nel mondo.

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