Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Il Papa tra i profughi a Lesbo, viaggio ecumenico e triste

Giampiero Sandionigi
2 maggio 2016
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Il Papa tra i profughi a Lesbo, viaggio ecumenico e triste
Da sin.: il patriarca Bartolomeo, l'arcivescovo Jeronymos e Papa Francesco tra i profughi del campo di Moria sull'isola di Lesbo (foto ANSA-SFOR)

Dalla Grecia un appello a tre voci ai popoli e ai leader politici per la dignità dei migranti in Europa e la pace nelle terre del Medio Oriente.


Bartolomeo, Francesco e Ieronymos a Lesbo il 16 aprile scorso hanno messo i loro occhi negli occhi di centinaia di profughi chiusi nel campo di detenzione di Moria. Nell’agglomerato di container, tendoni, reticolati e filo spinato che racchiude oltre tremila persone d’ogni età, Papa Francesco e i suoi compagni di viaggio hanno vissuto una giornata triste e intensa d’emozioni, come ha spiegato ai giornalisti in volo con lui lo stesso Bergoglio.

Allargando i cuori, stringendo mani, ascoltando racconti strazianti, accarezzando bambini sotto choc il papa di Roma, il patriarca ecumenico di Costantinopoli e l’arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la Grecia hanno però voluto volgere lo sguardo lontano, al Medio Oriente, all’Europa, al mondo intero.

Dopo aver ripetutamente ringraziato ed elogiato «il popolo greco che, nonostante le gravi difficoltà da affrontare, ha saputo tenere aperti i cuori e le porte», il Papa, nel discorso pronunciato al porto al termine della visita, ha detto: «Le preoccupazioni delle istituzioni e della gente, qui in Grecia come in altri Paesi d’Europa, sono comprensibili e legittime. E tuttavia non bisogna mai dimenticare che i migranti, prima di essere numeri, sono persone, sono volti, nomi, storie. L’Europa è la patria dei diritti umani, e chiunque metta piede in terra europea dovrebbe poterlo sperimentare, così si renderà più consapevole di doverli a sua volta rispettare e difendere».

Nella dichiarazione comune sottoscritta dai tre illustri pellegrini a Moria leggiamo tra l’altro: «Come capi delle nostre rispettive Chiese, siamo uniti nel desiderio della pace e nella sollecitudine per promuovere la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e la riconciliazione. Mentre riconosciamo gli sforzi già compiuti per fornire aiuto e assistenza ai rifugiati, ai migranti e a quanti cercano asilo, ci appelliamo a tutti i responsabili politici affinché sia impiegato ogni mezzo per assicurare che gli individui e le comunità, compresi i cristiani, possano rimanere nelle loro terre natie e godano del diritto fondamentale di vivere in pace e sicurezza. (…) Insieme imploriamo solennemente la fine della guerra e della violenza in Medio Oriente, una pace giusta e duratura e un ritorno onorevole per coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro case».

Concludiamo con un brano delle ultime parole pubbliche del Papa, pronunciate in forma di preghiera al porto di Mytilene, prima di ripartire per Roma portando con sé dodici profughi siriani (tra i quali sei minori), membri di tre famiglie.

Dio di misericordia,
Ti preghiamo per tutti gli uomini, le donne e i bambini,
che sono morti dopo aver lasciato le loro terre
in cerca di una vita migliore.
(…)

Ispira tutti noi, nazioni, comunità e singoli individui,
a riconoscere che quanti
raggiungono le nostre coste
sono nostri fratelli e sorelle.

Aiutaci a condividere con loro
le benedizioni
che abbiamo ricevuto dalle tue mani
e riconoscere che insieme,
come un’unica famiglia umana,
siamo tutti migranti, viaggiatori di speranza verso di Te,
che sei la nostra vera casa,
là dove ogni lacrima sarà tersa,
dove saremo nella pace,
al sicuro nel tuo abbraccio.

Eco di Terrasanta 3/2016
Maggio-Giugno 2016

Eco di Terrasanta 3/2016

Il Mistero che fa nuova ogni cosa
fra Alberto Joan Pari ofm

Il Mistero che fa nuova ogni cosa

Nei Vangeli non vi è la descrizione del momento glorioso della Risurrezione. Ma la tradizione orientale ci parla per simboli della vittoria sulla morte.

Giovani per una vita nuova

Giovani per una vita nuova

A Nazaret, da qualche anno, è nata una comunità di laici consacrati attenti al dialogo ecumenico e desiderosi di vivere il Vangelo a partire dall’identità araba.

Nazaret e Loreto. Due note, una melodia
Giuseppe Santarelli

Nazaret e Loreto. Due note, una melodia

Il santuario marchigiano è uno dei luoghi più visitati del mondo, «vero cuore mariano della cristianità», ebbe a dire Giovanni Paolo II. In un libro il legame di fede con la Terra Santa.

Come ricevere l'Eco

Il tabloid Eco di Terrasanta viene spedito ogni due mesi a tutti coloro che sono interessati ai Luoghi Santi e che inviano un’offerta, o fanno una donazione, a favore delle opere della Custodia di Terra Santa tramite la nostra Fondazione.

Maggiori informazioni
Sfoglia l'Eco

Se non hai mai avuto modo di leggere Eco di Terrasanta, ti diamo la possibilità di sfogliare un numero del 2023.
Buona lettura!

Clicca qui
Sostienici

Terrasanta.net conta anche sul tuo aiuto

Dona ora
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
La voce di un silenzio sottile
Johannes Maria Schwarz

La voce di un silenzio sottile

Un cercatore di Dio racconta
Il giardino segreto
Roberta Russo

Il giardino segreto

L’Albero del Natale e gli altri simboli della tradizione
David Maria Turoldo
Mario Lancisi

David Maria Turoldo

Vita di un poeta ribelle