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Grande interesse per il Talmud in italiano

Elena Lea Bartolini De Angeli
3 maggio 2016
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Grande interesse per il <i>Talmud</i> in italiano

Nel numero di maggio-giugno 2016 del bimestrale Terrasanta dedichiamo la rubrica Judaica al Progetto di traduzione in italiano del Talmud. Anticipiamo qui il testo per i lettori di Terrasanta.net.


«I fogli bruciano ma le lettere volano», con queste parole il Talmud commenta il tragico momento in cui, sotto la dominazione romana, viene distrutto definitivamente il Tempio di Gerusalemme e vengono bruciati molti rotoli della Torah, l’insegnamento divino rivelato al Sinai. Queste stesse parole compaiono sulla targa commemorativa posta nel 2011 a Roma, a Campo de’ Fiori, per ricordare il rogo del Talmud avvenuto in quel luogo il 9 settembre del 1553. Si tratta di due fra i numerosi tragici eventi che hanno segnato l’antigiudaismo, pagano e cristiano. Oggi, a distanza di secoli e in un contesto di ritrovato dialogo, il Talmud risorge dai roghi e la sua sapienza diventa accessibile a tutti anche in lingua italiana.

Il progetto di traduzione è stato realizzato grazie a un protocollo di intesa fra la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) datato 20 gennaio 2011. L’opera – davvero immensa – di traduzione e pubblicazione alla quale stanno collaborando cinquanta esperti è coordinata da Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, medico e studioso.

Il Talmud, fissatosi in due versioni – palestinese e babilonese – fra il V e il VII secolo dell’era attuale, costituisce una sorta di summa del pensiero che nasce dalla tradizione di commento alla Parola rivelata del popolo ebraico, e contiene narrazioni, spiegazioni, argomentazioni giuridiche e normative riguardanti ogni aspetto dell’ortoprassi in rapporto a particolari situazioni legate a contesti storici diversi, che hanno dato origine a discussioni fra i maestri fissatesi in una particolare forma grafica paragonabile alla sezione di un tronco d’albero: al centro sta la Mishnah, ovvero la Torah orale che, come quella scritta, ha origine sinaitica. Tutt’attorno è un susseguirsi di commenti secondo una dialettica che lascia spazio a punti di vista spesso fra loro divergenti, talvolta contraddittori, attraverso i quali non si cerca prevalentemente una risposta, ma si mira soprattutto a riorientare la domanda, a riaprire le discussioni, che non si esauriscono nella pagine del Talmud in quanto continuano nella variegata letteratura dei «responsi» di fronte alle domande emergenti in ogni epoca e in ogni luogo ove le comunità ebraiche vivono.

L’edizione italiana è stata presentata ufficialmente a Roma lo scorso 5 aprile, all’uscita del primo volume, e ha riscontrato grande interesse anche tra il pubblico non ebreo, con soddisfazione della casa editrice Giuntina che ha dovuto provvedere a nuovi edizioni del libro. Si è deciso di tradurre il Talmud babilonese, più ampio e più utilizzato rispetto a quello palestinese, non a caso paragonato dalla tradizione ad un «mare» in cui si nuota senza sapere da che parte arriverà l’ondata successiva. Il progetto editoriale non si limita alla semplice traduzione dall’originale in ebraico e aramaico: fornisce spiegazioni lessicali e concettuali, spiega particolari modi di dire, corredando ogni passaggio di note che accompagnano il lettore nel complesso mondo dell’argomentare rabbinico.

Diventa così accessibile a tutti un patrimonio culturale e religioso che da sempre caratterizza il popolo ebraico, e che sicuramente può contribuire a divulgare una sapienza e dei valori di portata universale: ciò che costituisce il “tesoro” che la tradizione ebraica ha difeso e custodito per secoli, misurandosi con l’antigiudaismo e l’antisemitismo, ora può finalmente diventare spazio di incontro e dialogo favorendo un confronto arricchente. Ne potranno beneficiare sia gli studiosi che tutti coloro che desiderano conoscere la tradizione del popolo di Israele attraverso i suoi maestri e i suoi insegnamenti.

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