Quella che il Medio Oriente ha patito negli ultimi anni è la stagione meteorologicamente più secca dei nove secoli che abbiamo alle spalle. Il dato emerge da un saggio scientifico pubblicato da studiosi della Nasa - l’agenzia spaziale statunitense – sul Journal of Geophysical Research – Atmospheres, edito dall’Unione geofisica americana.
(g.s.) – Quella che il Medio Oriente ha patito negli ultimi anni è la stagione meteorologicamente più secca dei nove secoli che abbiamo alle spalle. Il dato emerge da un saggio scientifico pubblicato da studiosi della Nasa – l’agenzia spaziale statunitense – sul Journal of Geophysical Research – Atmospheres, edito dall’Unione geofisica americana.
Sono stati presi in esame i dati disponibili dal 1100 al 2012 ed è stato possibile constatare che la siccità registrata tra giugno e agosto in Paesi come Cipro, Israele/Palestina, Giordania, Libano, Siria e Turchia a partire dal 1998 è del 50 per cento più arida della peggiore censita nei 500 anni precedenti; nonché del 10-20 per cento più secca rispetto alla peggiore in nove secoli.
I ricercatori sono giunti a questa conclusione comparando i dati desunti dallo studio degli anelli dei tronchi degli alberi: un anello sottile corrisponde a una primavera ed estate con estrema penuria di precipitazioni, mentre un anello più largo a una stagione piovosa.
I ricercatori hanno anche rilevato che quando c’è siccità nel Mediterraneo orientale ve n’è anche in quello occidentale. Al contrario, quando i Paesi del sud Europa (Spagna, Italia, Grecia in particolare) sono a secco piove di più sulla fascia costiera del Nord Africa.
Secondo gli autori del saggio è possibile riconoscere un nesso causa-effetto tra le attività umane nella regione e l’incremento della siccità. Gli studiosi evocano l’effetto serra prodotto dai gas inquinanti: secondo alcune proiezioni sarebbe corresponsabile di una tendenza alla desertificazione del bacino mediterraneo nell’arco dei prossimi decenni.