Sull’onda della riflessione di Papa Francesco in ambito ecologico, ad Amman, in Giordania, s’è svolto, il 30 gennaio scorso, un seminario dal titolo «L’ambiente: casa comune dell’umanità».
Anche in Terra Santa prosegue l’opera di ricezione dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’. In Giordania, ad Amman, che è parte integrante del patriarcato latino di Gerusalemme, si è svolto il 30 gennaio scorso un incontro organizzato dal Centro cattolico di studi e dei media in collaborazione con la Konrad-Adenauer-Stiftung (fondazione tedesca che si occupa di promuovere scienze e cultura in un contesto di dialogo interreligioso). Il seminario ha avuto come titolo «L’ambiente: casa comune dell’umanità».
All’evento hanno partecipato, oltre al clero locale e ad esponenti del laicato cattolico e delle associazioni ambientaliste, anche rappresentanti del mondo islamico e della casa reale giordana. Il tema della salvaguardia del Creato, dell’uso consapevole delle risorse e di una economia basata non sull’esclusione ma sulla giustizia, appare molto sentito in un Paese come la Giordania, alle prese con i fragilissimi equilibri sociali determinati dal vicino confitto siriano.
Accanto a un’ampia riflessione sui temi dell’energia pulita e rinnovabile, dell’accesso all’acqua, della lotta agli sprechi e al cambiamento climatico, nel contesto del seminario (a cui ha partecipato in rappresentanza del ministero degli Affari islamici di Giordania Hassan Karirah) è emersa la necessità di tutelare anche l’ambiente culturale del Medio Oriente, oggi devastato dalle guerre e da una violenza che mira a cancellare la memoria.
Da questo impegno comune, che riguarda tutti gli uomini, siano essi cristiani, ebrei, musulmani, passa il destino dell’unica famiglia umana e della Terra che Dio ha affidato agli uomini.
Eco di Terrasanta 2/2016
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