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Ancora nessuna notizia di fra Dhiya Azziz, scomparso in Siria giorni fa

Terrasanta.net
28 dicembre 2015
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Ancora nessuna notizia di fra Dhiya Azziz, scomparso in Siria giorni fa
Fra Dhiya Azziz.

«Abbiamo perso il contatto con fra Dhiya il 23 dicembre mentre era in viaggio dalla città di Lattakia per tornare nel villaggio di Yacoubieh, dove è la sua parrocchia». È trepidante la voce di mons. Georges Abu Khazen, vicario apostolico latino di Aleppo, che abbiamo raggiunto telefonicamente questa mattina in Siria per chiedere notizie di fra Dhiya Azziz, frate della Custodia di Terra Santa.


(c.g.) – «Abbiamo perso il contatto con padre Dhiya il 23 dicembre mentre era in viaggio dalla città di Lattakia per tornare nel villaggio di Yacoubieh, dove è la sua parrocchia; e fino ad ora non abbiamo saputo niente di niente…». È piena di trepidazione la voce di mons. Georges Abu Khazen, vicario apostolico latino di Aleppo, che abbiamo raggiunto telefonicamente questa mattina per chiedere notizie di fra Dhiya Azziz, frate della Custodia di Terra Santa, di origini irachene, di cui non si hanno più notizie dall’antivigilia di Natale. Secondo la Custodia, che dopo alcuni giorni ha deciso di rendere pubblica la sua scomparsa, padre Azziz è stato rapito dai fondamentalisti islamici, mentre rientrava in sede da un viaggio in Turchia, dove si era recato per far visita ai suoi famigliari profughi in fuga da Karakosh dopo l’avanzata delle colonne del sedicente Stato islamico. È la seconda volta in pochi mesi che il sacerdote subisce un rapimento. La prima fu nel luglio scorso, ma fra Dhiya in quell’occasione riuscì a fuggire dalle mani dei suoi rapitori dopo pochi giorni.

Il villaggio di Yacoubieh (provincia di Idlib, distretto di Jisr al-Chougour) dove si trova la parrocchia di fra Dhiya, si trova in una zona da diversi mesi in mano agli uomini di Al Nusra. Il villaggio dista solo un’ottantina di chilometri da Lattakia, città costiera sotto il controllo del governo, ma la strada diretta oggi è troppo pericolosa a causa di violenti scontri tra l’esercito regolare e i ribelli. Per questo motivo il taxi collettivo preso da fra Azziz deve aver seguito un altro percorso, considerato più sicuro: «Conosciamo l’autista del taxi perché è l’unico che fa il percorso da Lattakia a Yacoubieh – spiega  mons. Abu Khazen –. Probabilmente ha scelto di andare verso sud in direzione di Hama, ma senza entrare ad Hama, tagliando invece verso nord prima di raggiungerla».

Fra Dhiya è nato a Mosul, l’antica Ninive, in Iraq, il 10 gennaio 1974. Interrotti gli studi universitari di Medicina ha abbracciato la vita religiosa tra i frati minori. Dopo la prima professione dei voti religiosi il primo aprile 2002, nel 2003 si è trasferito in Egitto, dove è rimasto per diversi anni. Nel 2010 viene inviato come frate ad Amman e successivamente è stato trasferito in Siria, a Lattakia. Lui stesso si è reso poi disponibile ad assistere la comunità di Yacoubieh, nella regione dell’Oronte, divenuta particolarmente pericolosa in quanto sotto il controllo della coalizione di ribelli Jaish al-Fatah.

Oggi è l’unico frate nella parrocchia di Yacoubieh, che perciò a Natale è rimasta senza sacerdote. Nel villaggio vicino, Knayeh, rimane ancora fra Hanna Jallouf, sacerdote della Custodia anche lui vittima di un rapimento, terminato con il rilascio, nell’ottobre del 2014. I cristiani rimasti nell’area di Yacoubieh e Knayeh sono circa 700.

«Pregate per noi – chiede mons. Abu Khazen –. Qui ad Aleppo alla vigilia di Natale hanno bombardato fino a un’ora prima della messa, che abbiamo celebrato per motivi di sicurezza alle cinque del pomeriggio. Visto il bombardamento noi temevamo che la gente non sarebbe venuta, per paura… Invece sono venuti tutti, la chiesa era piena. I nostri fedeli sono stati davvero formidabili!».

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