Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della dichiarazione conciliare Nostra aetate e quest’opera di Brunetto Salvarani - «piccola teologia cristiana di Israele», come recita il sottotitolo - prende le mosse proprio da quella svolta di mezzo secolo fa. Del dialogo tra ebrei e cristiani vengono presentati sette temi cruciali.
(g.s.) – Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della dichiarazione conciliare Nostra aetate e quest’opera di Brunetto Salvarani, «piccola teologia cristiana di Israele» come recita il sottotitolo, prende le mosse proprio da quella svolta di mezzo secolo fa.
Salvarani, che da lungo tempo è sulla breccia del confronto tra ebrei e cristiani, scrive qui con intento divulgativo, avendo in mente come interlocutori privilegiati i cristiani attivi nella vita quotidiana delle loro Chiese con diverse responsabilità e ministeri. Del dialogo tra ebrei e cristiani vengono presentati «sette temi cruciali» secondo l’autore: Israele, il popolo scelto da Dio; le Scritture ebraiche; Gesù di Nazaret (o Yeoshuah Ben Yosef); l’antigiudaismo cristiano; la Shoà; la relazione tra memoria e futuro. Ogni capitolo si conclude con poche righe intitolate Promemoria per le comunità cristiane, nelle quali Salvarani tira le somme del discorso appena svolto e propone approcci consoni, almeno in parte già acquisiti dalla coscienza ecclesiale contemporanea.
Nelle conclusioni Salvarani prende in prestito alcune parole di Rinaldo Fabris – altro pioniere – per dire che «l’ebraismo è come un continente nuovo, nel quale i cristiani sono da poco tempo sbarcati: essi hanno perlustrato solo qualche tratto della spiaggia». Come a dire che la strada da percorrere è ancora molta e potenzialmente feconda, in primo luogo per l’esperienza di fede dei cristiani.
Brunetto Salvarani
De Judaeis
Piccola teologia cristiana di Israele
Gabrielli editori, San Pietro in Cariano (VR) 2015
pp. 160 – 14,00 euro