A sorpresa, il papa copto Tawadros II a Gerusalemme per i funerali dell’arcivescovo
Il patriarca copto ortodosso Tawadros II è giunto a Gerusalemme dall’Egitto nella giornata del 26 novembre per prendere parte ai funerali di anba Abraham, arcivescovo copto di Gerusalemme e del Vicino Oriente. La visita ha colto la stessa comunità copta di sorpresa: è infatti la prima effettuata da un papa copto dal 1980 ad oggi.
(Gerusalemme/n.h.) – Il patriarca copto ortodosso Tawadros II è arrivato a Gerusalemme dall’Egitto nella giornata del 26 novembre per prendere parte ai funerali di anba Abraham, arcivescovo copto di Gerusalemme e del Vicino Oriente. La visita inattesa, resa nota dalla Chiesa copta, ha colto la stessa comunità di sorpresa: è infatti la prima effettuata da un papa copto dal 1980 ad oggi. Proprio in quell’anno la Chiesa copta proibiva ai suoi fedeli di recarsi nella Città Santa.
Il veto pronunciato dal patriarca Shenuda III, scomparso nel 2012, seguiva di pochi mesi l’accordo di pace firmato tra Egitto e Israele nel 1979 e ribadiva la proibizione ai copti di recarsi a Gerusalemme, dal momento che il conflitto israelo-palestinese restava ancora irrisolto. C’è da dire che ogni anno un numero crescente di pellegrini copti – ortodossi o cattolici – sfida il divieto e si reca a Gerusalemme. L’anno scorso in occasione delle feste pasquali i fedeli copti provenienti dall’Egitto sono stati oltre seimila.
In un’intervista televisiva condivisa sulla pagina Facebook della Chiesa copto-ortodossa di Gerusalemme, il patriarca ha presentato le sue condoglianze, chiarendo anche la ragione della sua visita. «È importante sottolineare il decesso del nostro caro padre Abraham (…) un arcivescovo che si è donato nel servizio, segnalandosi per l’amore, il lavoro e la grande saggezza. Era dunque dovere della Chiesa nel suo insieme partecipare ai funerali per dirgli il nostro addio. (…) Non considero questa mia venuta come una vera e propria visita, intesa come qualcosa di pianificato e organizzato: non è nulla del genere. La mia presenza corrisponde a un dovere umano, un dovere di condoglianze ai suoi figli spirituali». «Il mio essere qui non deve in alcun caso essere interpretato come una visita – ha ribadito il patriarca – ma come un atto doveroso. La mia assenza, tanto sul piano fraterno che su quello gerarchico, sarebbe stata un venir meno al mio dovere».
«A livello personale – ha proseguito Tawadros II – quando entrai in monastero nel 1986 anba Abraham fu uno dei primi monaci che incontrai. Siamo rimasti nello stesso monastero per due anni e ho imparato molto da lui. Preghiamo Dio perché consoli la Chiesa e coloro che hanno servito accanto a lui. Preghiamo perché Cristo possa dare colmare questo grande vuoto. Le mie profonde e sincere condoglianze a tutti».
Ibrahim Sedrak, nome all’anagrafe del compianto arcivescovo, nacque in Egitto il 30 giugno 1943, nel distretto di Sohag, sulla riva sinistra del Nilo, una città che oggi ospita due monasteri copto-ortodossi. Divenne monaco nel 1984 e prestò servizio nell’episcopio di Giza come segretario. Ricevette l’ordinazione presbiterale il 23 luglio 1990. Fu stato destinato alla sede di Gerusalemme e del Vicino Oriente, da papa Shenuda III, il 17 novembre 1991.
Con un comunicato ufficiale, l’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa ha voluto esprimere la sua profonda vicinanza e le condoglianze a papa Tawadros II, al clero e ai fedeli copti di Gerusalemme. «Abbiamo perso un vero amico – si legge nel comunicato -, che è stato al nostro fianco in tutte le situazioni e occasioni. Abbiamo veramente ammirato e rispettato il carattere distintivo di anba Abraham: il suo spirito gioioso, la sua umiltà, la sua semplicità, il suo farsi vicino ed essere in comunione fraterna con noi».
Dal Cairo il portavoce della Chiesa copta, Boulos Halim, ha spiegato che il compianto arcivescovo, nel suo testamento, ha chiesto di essere sepolto a Gerusalemme. I funerali si sono svolti nel pomeriggio di sabato 28 novembre, presso il monastero di Sant’Antonio, che sorge accanto alla basilica del Santo Sepolcro.