Notizie di devastazioni, rapimenti, uccisioni, giungono ogni giorno dal Medio Oriente. Che tempo è mai questo, viene da chiedersi, per i cristiani di Terra Santa? Forse è, più di ogni altro, quello «della misericordia». Papa Francesco, come è noto, ha indetto un Giubileo straordinario della misericordia che inizierà proprio tra poche settimane (durerà dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016). Per questo motivo abbiamo deciso di intitolare l’ottava giornata per le associazioni di Terra Santa, che si svolge sabato 24 ottobre, a Roma, «Testimoniare la Misericordia di Dio. Esperienze dalla Terra Santa di oggi, alla vigilia del Giubileo della misericordia». La giornata delle associazioni è ormai una tradizione per molti nostri lettori: si tratta di un incontro annuale tra i volontari che si adoperano per i cristiani del Medio Oriente. Lo scorso anno furono oltre 150 i partecipanti, di una ventina di associazioni diverse. Per la Custodia si tratta di un’occasione in cui ringraziare i volontari del lavoro svolto; per i partecipanti, la possibilità concreta di aggiornarsi, conoscersi meglio e confrontarsi a vicenda.
Nel corso della Giornata si susseguono interventi di due tipologie: da una parte approfondimenti di tipo spirituale, con lo scopo di riscoprire il senso del proprio impegno di volontari e radicarlo nel Vangelo. Dall’altra, contributi di tipo giornalistico e pratico, per comprendere meglio la situazione del Medio Oriente e conoscere il tipo di interventi che la Custodia e le associazioni di volontariato stanno portando avanti.
Rispetto al primo punto, l’approfondimento spirituale, quest’anno fra Alessandro Cavicchia, dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme condivide un intervento dal titolo: «Terra Santa: il luogo dove la misericordia si è manifestata» ed Elena Bolognesi, delle Edizioni Terra Santa, presenta la figura delle due prime sante palestinesi, Marie Alphonsine e Mariam Baouardy, canonizzate da Papa Francesco solo pochi mesi fa. Al termine della giornata, mons. Fouad Twal, il patriarca latino di Gerusalemme, interviene su come sia possibile «testimoniare la Misericordia in Terra Santa», risponde alle domande dei volontari e presiede un’eucarestia, celebrata per i partecipanti.
Rispetto all’approfondimento sulla condizione concreta dei cristiani, quest’anno abbiamo chiamato padre Jihad Youssef, monaco del monastero di Mar Musa, in Siria per parlarci della condizione dei cristiani locali e del loro dilemma: restare o partire?
Come è noto la situazione dei cristiani, specialmente in Iraq e Siria è drammatica. Solo nell’ultimo anno due frati della Custodia, fra Hanna Jallouf e fra Dhiya Azziz, sono stati rapiti e rilasciati, nella valle dell’Oronte, in Siria. Ma nelle mani dei fondamentalisti islamici ci sono ancora due vescovi e diversi sacerdoti (tra cui il gesuita italiano padre Paolo Dall’Oglio) di cui non si sa più nulla. Centinaia di cristiani sono ostaggio del sedicente Stato islamico nel villaggio di Karyatain, in Siria, da cui – come abbiamo raccontato – è riuscito e fuggire miracolosamente solo pochi giorni fa padre Jacques Mourad; e otto mila cristiani caldei, per sfuggire alla follia fondamentalista in Iraq, hanno trovato scampo in Giordania, accolti con generosità dalle parrocchie di tutto il Paese. Come aiutarli? Abbiamo chiesto a fra Francesco Ielpo, commissario di Terra Santa della Lombardia, di raccontarci come la Custodia stia aiutando questi fratelli perseguitati. Un ultimo momento della Giornata, infine, è dedicato agli interventi liberi delle associazioni: idee, proposte, richieste.
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