«Nel nostro tempo in cui il genere umano si unifica di giorno in giorno più strettamente e cresce l’interdipendenza tra i vari popoli, la Chiesa esamina con maggiore attenzione la natura delle sue relazioni con le religioni non-cristiane. Nel suo dovere di promuovere l’unità e la carità tra gli uomini, ed anzi tra i popoli, essa in primo luogo esamina qui tutto ciò che gli uomini hanno in comune e che li spinge a vivere insieme il loro comune destino». Inizia così la dichiarazione conciliare Nostra aetate (letteralmente «Nel nostro tempo»).
Pubblicata giusto cinquant’anni fa, il 28 ottobre 1965, tratta del senso religioso e dei rapporti tra la Chiesa cattolica e le religioni non-cristiane. Il testo è piuttosto breve e si articola in cinque punti. Centrali nel documento il punto 3 dedicato all’Islam e il punto 4, dedicato all’ebraismo. Nel dossier che presentiamo, la storia della redazione di questo testo «rivoluzionario», che invita i popoli e le religioni ad intraprendere una nuova stagione di collaborazione e confronto. Voci, commenti e riflessioni sul documento che è tutt’ora una pietra miliare nel dialogo tra le religioni.
—
Questo testo è l’introduzione al Dossier di 16 pagine posto al centro
dell’edizione cartacea della rivista Terrasanta