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Shomali: «Vi aspettiamo in Terra Santa a condividere il nostro sogno di pace»

Terrasanta.net
8 agosto 2015
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Shomali: «Vi aspettiamo in Terra Santa a condividere il nostro sogno di pace»
Monsignor William Shomali.

«Incoraggiamo fortemente i pellegrini a venire in Terra Santa, a camminare nei luoghi dove Cristo stesso ha camminato, a toccare con le loro stesse mani il nostro sogno di pace, di cui anche loro saranno certamente protagonisti». Così monsignor Willam Shomali, presidente della Commissione pellegrinaggi dell’Assemblea dei vescovi cattolici di Terra Santa.


(c.g.) – «Incoraggiamo fortemente i pellegrini a venire in Terra Santa, a camminare nei luoghi dove Cristo stesso ha camminato, a condividere con le nostre comunità la testimonianza coraggiosa della fede, a toccare con le loro stesse mani il nostro sogno di pace, di cui anche loro saranno certamente protagonisti». Anche monsignor Willam Shomali, vicario del patriarca latino di Gerusalemme e presidente della Commissione pellegrinaggi dell’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa, si unisce all’appello lanciato nei giorni scorsi dal padre Custode, fra Pierbattista Pizzaballa.

Visitare la Terra Santa significa anche aiutare economicamente i cristiani locali che lavorano nel campo dell’accoglienza ai pellegrini. Purtroppo, a lungo andare, il calo degli arrivi si traduce in mancati introiti economici, nell’aumento della disoccupazione e nella tentazione, per molti cristiani arabi, di abbandonare il Medio Oriente e cercare fortuna altrove. Questo però mette seriamente a rischio la presenza cristiana nella Terra dove il cristianesimo è nato.

Monsignor Shomali ha inviato a Terrasanta.net un messaggio in cui sottolinea che, nonostante tutto, recarsi in Terra Santa è ancora possibile e ci sono tanti pellegrini che non si scoraggiano e di cui si può seguire l’esempio. Ecco le parole del vescovo: «La Terra santa da tempi immemorabili, è stata meta di pellegrinaggio, anche in situazioni più difficili rispetto quelle attuali. Nonostante alcuni focolai di violenza che scoppiano in Medio Oriente e in Terra Santa, si è registrato il 60 per cento delle presenze di pellegrini, rispetto allo scorso anno e il dato tende ad aumentare».

«I pellegrini – annota mons. Shomali – vengono perché fraternamente e calorosamente accolti dai cristiani, dai musulmani e dagli ebrei, che in questa travagliata regione del mondo li considerano veri “ponti di pace”. Il beneficio principale che essi traggono dalla visita ai luoghi santi è l’arricchimento spirituale i cui frutti sono certamente la crescita della fede personale, la riscoperta della Bibbia sul campo e la profonda trasformazione individuale e comunitaria».

Pertanto, conclude il presule, «incoraggiamo fortemente i pellegrini a venire in Terra Santa, a camminare nei luoghi dove Cristo stesso ha camminato, a condividere con le nostre comunità la testimonianza coraggiosa della fede, a toccare con le loro stesse mani il nostro sogno di Pace, di cui anche loro saranno certamente protagonisti. Nazaret, Tiberiade, Gerusalemme, Betlemme sono luoghi sicuri. L’incendio doloso nella chiesa della Moltiplicazione dei pani a Tabgha, resta un caso eccezionale, e pubblicamente condannato da tutte le componenti religiose locali».

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