Rilanciamo in versione integrale il comunicato diffuso quest'oggi dai vescovi cattolici di Terra Santa a commento dell'incendio della notte scorsa nel santuario della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, a Tabgha, in riva al lago di Tiberiade, in Israele. L'Assemblea degli ordinari cattolici parla di grande turbamento per tutti i cristiani di questa terra.
Rilanciamo integralmente il comunicato diffuso quest’oggi dai vescovi cattolici di Terra Santa a commento dell’incendio della notte scorsa nel santuario della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, a Tabgha, in riva al lago di Tiberiade, in Israele. L’Assemblea degli ordinari cattolici parla di grande turbamento per tutti i cristiani di questa terra. Ecco il testo:
Condanna del criminale incendio
appiccato alla chiesa di Tabgha
Questa mattina ascoltando la radio israeliana che diffondeva la notizia dell’incendio di Tabgha, i cristiani di Terra Santa, vescovi e fedeli, sono stati molto turbati nell’apprendere che, nella notte, un incendio era stato dolosamente provocato all’interno del santuario della Moltiplicazione dei pani, e che un monaco e una volontaria tedesca, intossicati dal fumo, erano stati ricoverati in ospedale.
Si tratta, ancora una volta, di un atto violento compiuto da individui intolleranti e senza scrupoli che danneggiano l’immagine della Terra Santa offendendo i cristiani del paese e la Chiesa cattolica nel suo insieme. Essi nuociono anche all’idea di uno Stato che si definisce democratico, tollerante e sicuro.
Noi condividiamo lo sgomento dei Padri Benedettini, custodi del santuario ed esprimiamo loro la nostra solidarietà.
È la terza volta che la comunità benedettina di Terra Santa è colpita da simili attacchi criminali: l’anno scorso, sempre a Tabgha, il 27 aprile 2014, dei giovani ebrei estremisti se la sono presa con delle croci e dei religiosi. Nell’Abbazia benedettina del Monte Sion, a due passi dal Cenacolo, il 26 maggio 2014, pochi minuti dopo la partenza di papa Francesco, fu fatto scoppiare un incendio. Gli stessi monaci benedettini del Sion sono spesso oggetto di atti di disprezzo e di violenza.
Questo nuovo gesto criminale nuoce gravemente alla coesistenza delle comunità religiose del paese: ebrei, cristiani e musulmani. Insieme, essi devono lottare contro questo tipo di manifestazioni di estremismo e di violenza. L’educazione dei giovani nelle scuole religiose deve essere fatta in favore della tolleranza e della coesistenza.
In questi ultimi mesi altri attacchi sono stati compiuti a danno di moschee o di luoghi cristiani, senza che questo abbia avuto una sanzione. Esigiamo, vista la gravità dei fatti, che ci sia un’inchiesta rapida e che i colpevoli di questo ennesimo vandalismo siano portati a giudizio.
Ringraziamo i politici e i capi religiosi che hanno condannato questo atto e manifestato la loro solidarietà.
La nostra società ha bisogno della nostra testimonianza in favore del rispetto della dignità di ogni uomo e di ogni donna, del rispetto per la loro fede, della custodia per la sacralità di tutti i luoghi santi e del libero accesso ad essi da parte dei fedeli.
I vescovi cattolici di Terra Santa