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In vista della Colletta del Venerdì Santo abbiamo rivolto alcune domande al padre Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa.

Memoria cristiana e «pietre vive»

19 febbraio 2015
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Memoria cristiana e «pietre vive»
Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa.

Nel 1974 Paolo VI, in linea con i suoi predecessori, rese evidente il lavoro e la storia dei francescani in Terra Santa; in particolare il ruolo sociale, culturale, caritativo che i frati da secoli vi svolgono. Papa Montini esortò tutta la Chiesa a una maggiore cooperazione e attenzione alla Colletta del Venerdì Santo, consentendo ai religiosi della Custodia, fino ad oggi, non solo di mantenere i Luoghi Santi, ma di sostenere ogni attività pastorale, educativa e sociale rivolta ai cristiani, assistere i pellegrini e intensificare le opere apostoliche.

Come ogni anno, il Venerdì Santo si celebra la Giornata mondiale della Terra Santa, tradizionalmente indicata con il nome di «Colletta». Abbiamo rivolto alcune domande al Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa.

Padre Custode, perché è importante questo appuntamento?
La Custodia di Terra Santa riceve il 65 per cento della Colletta, mentre il rimanente 35 per cento viene devoluto dalla Congregazione delle Chiese Orientali (ovvero dalla Santa Sede) ad altre istituzioni della Terra Santa e del Medio Oriente. La Colletta è per noi un importante sostegno economico, indispensabile per la tutela dei Luoghi Santi e per la cura della comunità cristiana in Terra Santa. Noi, frati francescani, ci occupiamo di sostenere le famiglie cristiane, che vivono disagi economici, sociali e sanitari a causa della complessa situazione politica. Da secoli lavoriamo per conservare la presenza cristiana, mantenendo viva la liturgia nei luoghi di culto. La nostra priorità è quella di far rimanere i cristiani in Terra Santa. Anche se minoranza, sono le Pietre Vive della Chiesa.

Esiste una «classifica» dei donatori della Colletta?
Non esiste una classifica. Tutti contribuiscono ad aiutare i cristiani di Terra Santa. È veramente una Colletta che coinvolge tutte le chiese e tutta la Chiesa. Paesi ricchi e Paesi poveri, di tutte le culture, persone di tutte le età, contribuiscono alla vita dei Luoghi Santi e dei cristiani che abitano in Terra Santa. È un aspetto molto bello e significativo e, forse, non abbastanza considerato. Inevitabilmente, causa le oscillazioni economiche mondiali che hanno colpito molti Paesi negli ultimi anni, le offerte sono diminuite. Da parte nostra, va il sentito ringraziamento a tutti coloro che, nonostante le fatiche quotidiane da affrontare, si ricordano dei fratelli della Terra Santa.

Quali progetti della Custodia saranno finanziati dalle offerte raccolte?
Realizziamo molti progetti, poiché le necessità dei cristiani sono innumerevoli. Prima esigenza tra tutte: il bisogno di una casa. Molte famiglie hanno un reddito talmente basso che non riescono a pagare l’affitto. Quindi, per aiutare i cristiani a rimanere abbiamo iniziato a realizzare nuoveabitazioni. In più, i pellegrini che arrivano in Terra Santa troveranno tanti cantieri aperti. Infatti, dopo anni è diventato urgente restaurare molti santuari e case religiose, per fermarne il deterioramento.

Quali progetti sono stati finanziati negli scorsi anni?
Sono stati portati a compimento numerosi progetti e opere culturali rivolti innanzitutto ai giovani delle comunità locali. Sono state finanziate centinaia di borse di studio universitarie, distribuite tra le diverse università: Betlemme, l’Università ebraica di Gerusalemme e Haifa, Bir Zeit e Amman. Abbiamo attivato un progetto per sostenere piccole imprese artigiane, creando nuove opportunità di lavoro. A Betlemme, dove la situazione di chiusura della città dal “Muro di separazione” rende difficile la quotidianità di tante persone, sosteniamo il consultorio familiare e la Casa Francescana del Fanciullo, che ospita bambini tra i 6 e i 12 anni.

Quale attenzione è stata rivolta alle comunità parrocchiali?
A Beit Hanina, vicino a Gerusalemme, e a Nazaret sono state costruite nuove aree sportive all’interno dei centri parrocchiali, per consentire soprattutto ai bambini e ai giovani di ritrovarsi in un luogo di aggregazione per giocare e praticare attività sportive. Lo sport, infatti, da sempre aiuta e favorisce il percorso di crescita del bambino in relazione con gli altri. Abbiamo terminato il teatro della Terra Sancta School femminile e restaurato le scuole di Gerusalemme, Betlemme, Gerico, Ramleh.
Investiamo molto sull’istruzione e la cultura perché riteniamo sia importante gettare le fondamenta per la crescita di ogni bambino e la sua formazione culturale e sociale. Per i francescani è importante salvare la memoria storica nella terra di Gesù, assicurando la continuità della presenza francescana per impedire la scomparsa dei Luoghi Santi, ma è ugualmente importante custodire le «pietre vive» che vi abitano.

Clicca qui per scaricare il poster della Colletta in formato A3 e versione PDF.

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