A tu per tu con Nader Naim, ideatore e direttore del progetto Shawarea Masr («Le strade dell'Egitto»), nato un anno fa per dare modo al popolo di farsi sentire. A cominciare dagli abitanti del quartiere di Abdeen che dicono la loro in uno speciale canale televisivo. L'idea ispiratrice è di far informazione a partire dal basso, per farsi sentire da chi si finge sordo.
«Da tre anni sono senza lavoro, non c’è nessuna protezione sociale, nessun aiuto economico. Chi mi dà i soldi per vivere?»
«Nel quartiere c’è il problema della sicurezza, quello della sporcizia. Perché nessuno fa niente?».
«I bambini giocano per le strade, senza nessuna tutela, senza che nessuno organizzi attività per loro. Perché continuiamo ad accettare tutto questo?»
A parlare sono gli abitanti di Abdeen, un’area centrale del Cairo, in un video realizzato da Abdeen Television e rivolto al nuovo consigliere del quartiere. Basta camminare per le strette vie di questa zona, a pochi minuti da piazza Tahrir, e osservare i loghi e i cartelloni sulle pareti delle case per rendersi conto che nell’area, questa televisione locale, è diventata estremamente popolare.
In un piccolo salone, al primo piano di un’antica casa cairota, incontriamo l’ideatore e il direttore del progetto, Nader Naim. Mentre sorseggia un fumante tè alla menta, Nader ci racconta com’è riuscito a realizzare questo progetto di informazione dal basso.
«Sono nato e cresciuto qui e mi sono sempre meravigliato di come la politica e l’informazione fossero lontane dalla gente, dai lavoratori, dagli studenti, dalle madri, dai malati. I politici locali cercavano voti senza davvero domandarsi quali fossero i bisogni della popolazione. I giornalisti scendevano per le strade solo per fare frettolose interviste che confermassero le loro idee. Non esisteva un canale di informazione che partisse dal basso».
Per questo Nader ha sentito la necessità di creare uno strumento che riuscisse a dare voce a chi non ne aveva e a coinvolgere la gente comune nel processo di costruzione sociale, politica e culturale del Paese. Il 10 maggio dell’anno scorso ha inaugurato il progetto Shawarea Masr («Le strade dell’Egitto»), dando vita ad Abdeen Television e organizzando attività ricreative per gli abitanti del quartiere.
«Abdeen Television è un programma fatto dalla gente per la gente», spiega Nader. «Per ogni puntata, che non supera mai i 5 minuti, viene scelto un tema specifico e poi si va in giro per le strade del quartiere con una videocamera ad ascoltare i bisogni e le opinioni degli abitanti. Ogni video che facciamo viene messo sul canale di Youtube, rilanciato via Twitter e Facebook ed inviato alle organizzazioni locali e ai rappresentanti politici, in modo che vengano a conoscenza dei problemi reali della popolazione».
Gli argomenti trattati sono sempre aggiornati e seguono i cambiamenti politici e sociali che sono avvenuti negli ultimi mesi in Egitto, dalla destituzione del presidente Mohamed Morsi alla candidatura del generale Abdel Fattah Al-Sisi alle elezioni presidenziali. Oltre ai temi di attualità politica, nei video viene dato ampio spazio agli aspetti culturali e sociali di Abdeen per far conoscere, tramite il racconto degli abitanti stessi, il ricco patrimonio storico e culturale di questo affascinante quartiere del Cairo. Inoltre è stato lanciato il programma specifico Ehna At-Talaba («Noi siamo gli studenti») per ascoltare i principali problemi che devono affrontare gli alunni, dalle scuole elementari alle superiori.
Shawarea Masr non si limita ad essere un canale televisivo: secondo Nader e i ragazzi di Abdeen che lo stanno aiutando nella realizzazione di questo ambizioso progetto, per fare informazione e dare voce alla gente comune è necessario anche organizzare attività sociali e culturali «fatte dalla gente per la gente».
«Da maggio scorso ad Abdeen abbiamo dato vita a laboratori ludici per bambini, serate culturali per adulti ed eventi artistici e musicali fatti dai ragazzi dell’area», continua Nader. «Abdeen è un quartiere molto grande dove vivono quasi 800 mila persone: c’è una parte moderna dove vive l’alta borghesia cairota degli intellettuali e una più povera, per i lavoratori, e queste due realtà rimangono troppo spesso separate». Scopo di questi eventi culturali, che si svolgono per le strade del quartiere, è quello di creare un ponte e un concreto luogo di dialogo e di conoscenza reciproca tra due componenti tanto diverse.
A meno di un anno dalla sua nascita, Shawarea Masr si è rivelato un progetto popolare che sta pian piano facendosi conoscere al di fuori di Abdeen e attirando giovani di altri quartieri della città. Nonostante alcuni problemi economici dovuti principalmente alla mancanza di finanziatori a livello locale e istituzionale, le idee per il futuro non mancano: tra pochi mesi ci sarà l’inaugurazione di una biblioteca per adulti e per bambini e di uno spazio dove organizzare eventi e serate culturali. Inoltre la speranza di Nader è che presto Abdeen Television possa diventare anche un canale satellitare.
«Bisogna partire dal basso per arrivare in alto», conclude Nader, sorridente. «Ed è proprio quello che stiamo facendo con Shawarea Masr. Raccogliamo le voci della strada e le facciamo sentire a chi si finge sordo».