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Nel mare impetuoso di piazza Tahrir

Carlo Giorgi
19 febbraio 2014
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Nel mare impetuoso di piazza Tahrir

Giustamente già premiato al Sundance Film Festival e al Toronto Film Festival, il documentario The Square è tra i candidati agli Oscar. Ricostruisce in modo potente ed efficace gli eventi di due anni di rivoluzione egiziana: dalle manifestazioni del gennaio 2011 fino all'arresto del presidente Mohamed Morsi nell’estate del 2013.


È in anteprima nazionale in questi giorni in cinque città italiane (Roma, Bologna, Torino, Firenze e Milano) il film The Square, documentario sulla rivoluzione egiziana candidato all’Oscar, della regista Jehane Noujaim.

«Ho sempre desiderato tornare a casa – racconta la Noujaim, nata in Egitto e cresciuta negli Stati Uniti da padre egiziano e madre americana -, ma ho sempre pensato: nulla potrà mai cambiare, è una dittatura e sarà sempre così… Quando tutto ha iniziato ad esplodere, nel 2011, ho capito che dovevo tornare… e tornare è stata l’esperienza più incredibile…».

Nel gennaio 2011 la regista si trasferisce al Cairo e vi rimane fino alla fine del 2013, filmando gli eventi che si susseguono in piazza Tahrir, seguendo la vita di alcuni attivisti coinvolti nella rivolta: il filo conduttore di tutto il documentario è la vita di Ahmed, un giovane che abbraccia con entusiasmo e senza compromessi lo spirito e le conseguenze della rivoluzione, venendo lui stesso ferito nel tentativo di opporsi a un attacco dell’esercito. Intorno ad Ahmed ruotano le vicende di altri protagonisti. C’è Magdy, padre di quattro figli, appartenente ai Fratelli Musulmani, il quale – nonostante la tiepidezza dei leader della Fratellanza – aderisce alla protesta per un senso profondo di giustizia, alimentato dal fatto di essere stato lui stesso vittima di arresti e torture negli anni della dittatura di Hosni Mubarak; c’è Khalid Abdalla, attore inglese di origini egiziane (tra l’altro famoso per essere stato l’interprete principale del film «Il cacciatore di aquiloni»), che decide di tornare in Egitto per vivere la rivoluzione con il popolo e senza privilegi; c’è Pierre, cristiano copto che accoglie e protegge nel suo appartamento in piazza Tahrir i manifestanti; c’è Aida, giovane attivista che con la videocamera filma le violenze dei militari e le mette online perché la propaganda del regime sia sbugiardata.

Il film, che è stato giustamente già premiato al Sundance Film Festival e al Toronto Film Festival, ricostruisce in modo potente ed efficace gli eventi di due anni di rivoluzione egiziana: dalle manifestazioni del gennaio 2011 che condussero alle dimissioni del presidente Mubarak (l’11 febbraio) e alla guida del governo da parte dell’esercito; alla vittoria politica dei Fratelli Musulmani con l’elezione di Mohamed Morsi a presidente della Repubblica nel giugno del 2012; fino al suo arresto nell’estate del 2013 e al ritorno al potere dell’esercito.

Il vero protagonista di tutto il film è il popolo egiziano, un mare impetuoso di gente che scende in strada per l’esasperazione e il desiderio di cambiamento, libertà e giustizia sociale. Il set nel quale questo mare si agita e viene filmato è la piazza simbolo della rivoluzione: piazza Tahrir, al Cairo. Qui Ahmed, Magdy, Khalid e Aida, vengono sommersi e riemergono, si incontrano, festeggiano, scappano dalle cariche della polizia e vengono feriti; vivono tra le onde di una tempesta sociale che non è ancora finita perché, come dice Ahmed verso la fine del documentario – quando riceve la notizia della deposizione del presidente Morsi da parte dell’esercito -: «La rivoluzione continua, il popolo ha imparato ad esigere i suoi diritti… Avanti il prossimo…».

In Italia è previsto che The Square venga distribuito con varie modalità: oltre alla proiezione nelle sale cinematografiche, in aprile sarà disponibile su dvd per iniziativa di Feltrinelli Real Cinema. L’emitttente televisiva laEffe (canale 50 del digitale terrestre) lo manderà in onda mercoledì 26 febbraio alle 22.30.

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