I rifugiati siriani che raggiungono l’Egitto in modo clandestino - o che da lì tentano di raggiungere l’Europa via mare - vengono arrestati dalla polizia egiziana e detenuti in condizioni estreme fino a quando non accettano di lasciare il Paese. Moltissimi tornano in Siria; altri tentano la traversata del Mediterraneo, verso l’Italia. La denuncia di Human Rights Watch.
(Milano/c.g.) – I rifugiati siriani che raggiungono l’Egitto in modo clandestino – o che tentano di raggiungere l’Europa via mare – vengono arrestati dalla polizia egiziana e detenuti in condizioni estreme fino a quando non accettano di lasciare il Paese. Moltissimi tornano in Siria; altri tentano la traversata del Mediterraneo, verso l’Italia.
Ad affermarlo è Human Rights Watch (Hrw), una delle maggiori organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani. Secondo Hrw, l’Egitto ha detenuto in modo arbitrario, per settimane e a volte anche per mesi, oltre 1.500 profughi provenienti dalla Siria, tra i quali almeno 400 palestinesi e 250 minori (inclusi diversi bambini appena nati).
Molti di loro sono stati arrestati sulle navi, al largo delle coste egiziane, altri in rifugi in cui si nascondevano vicino alla costa, in attesa di imbarcarsi. Il 17 settembre scorso, ad esempio, una nave carica di profughi siriani è stata raggiunta dalla marina egiziana al largo di Alessandria e due persone sono state uccise dal fuoco dei militari. L’11 ottobre, poco lontano, è colata a picco una nave carica di migranti: 12 sono morti in mare, mentre 116 (di cui 40 siriani e 72 palestinesi) sono stati salvati. Parecchi supersiti sono stati arrestati dalla polizia egiziana.
Hrw, che ha visitato due stazioni di polizia in cui sono detenuti i siriani, ha verificato le condizioni di affollamento, sporcizia e povertà in cui sono trattenuti. Secondo le fonti dell’organismo umanitario con sede negli Usa, i rifugiati non ricevono alcuna spiegazione scritta del loro arresto; e vengono trattenuti in stato di fermo fino a che non accettano di firmare «liberamente» un documento che dichiari la loro decisione di abbandonare il Paese.
Molti di loro, essendo fuggiti dalla Siria per mettersi in salvo, accettano di tornare indietro a grave rischio della vita; in alcuni casi i profughi, pur di non tornare in patria, scelgono di imbarcarsi verso l’Italia.
In particolare – stando a quanto afferma Joe Stork, vice-direttore dell’area Medio Oriente e Nord Africa di Hrw -, la polizia egiziana si starebbe accanendo contro i palestinesi fuggiti dalla Siria, impedendo loro di chiedere protezione agli uffici Onu per i rifugiati. «L’Egitto – ha osservato Stork – dovrebbe immediatamente rilasciare coloro che ha arrestato e permettere all’Onu di dar loro protezione».
Secondo il governo egiziano, sono almeno 300 mila i cittadini siriani residenti in Egitto. Di questi, 125 mila sono arrivati in seguito al conflitto siriano. Sono invece tra i 5 e i 6 mila, i profughi palestinesi giunti in Egitto dalla Siria. Dall’8 luglio le autorità egiziane hanno imposto alcune restrizioni all’ingresso dei cittadini siriani. Oggi, chi arriva, può contare su un visto di un mese, che lascia scadere diventando clandestino.