(Milano) – Cinque giorni insieme, per riscoprire, ancora una volta, dove affondano le radici della nostra fede. Dal 21 al 25 ottobre, i commissari di Terra Santa di lingua italiana si sono ritrovati a Malta per il loro consueto convegno annuale: in 25, tra responsabili e collaboratori, hanno potuto aggiornarsi su tematiche biblico/teologiche e condividere le proprie esperienze di servizio a favore della Terra di Gesù. Tra i partecipanti non solo commissari italiani ma anche i frati «parlanti» italiano provenienti da Polonia, Slovenia, Croazia, Slovacchia e dalla stessa Malta.
Non è un’isola qualsiasi, Malta, per la Custodia di Terra Santa e per tutti noi i cristiani: la tradizione individua con precisione lo scoglio del naufragio dell’apostolo Paolo sull’isola. Nell’autunno dell’anno 60 Paolo, «prigioniero per Cristo», viene condotto sotto scorta da Cesarea Marittima a Roma. Nel corso della navigazione però, la nave su cui viaggia l’apostolo viene sorpresa da una feroce tempesta di grecale; e la furia delle onde fa schiantare l’imbarcazione su uno scoglio mettendo a serio rischio la vita di tutti i naviganti. Quella che sembra, a prima vista, una disgrazia, si trasforma invece per gli indigeni nella visita della Provvidenza che porta così la fede cristiana su un isola sperduta nel centro del Mediterraneo, a un popolo che parla una lingua barbara, ma che da subito dimostra affetto e accoglienza per Paolo e per Gesù Cristo, che egli proclama.
La convivenza dei commissari sull’isola di Paolo è stata abbondante di incontri, visite, conferenze: fra Marcello Buscemi, dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme (professore ordinario di esegesi e teologia paolina e di filologia neotestamentaria), ha affrontato la relazione iniziale dal titolo Paolo di Tarso e la Chiesa madre di Gerusalemme, sottolineando come san Paolo abbia sempre considerato «madre» la Chiesa di Gerusalemme dove, nel Cenacolo, lo Spirito ha iniziato a soffiare e dove tutti noi siamo nati nella fede.
Fra Renato Beretta, recente visitatore generale alla Custodia ed esperto in questioni amministrative nell’Ordine dei Frati Minori, ha svolto la seconda relazione, sull’amministrazione dei beni in prospettiva francescana, sottolineando come ancora oggi i frati siano chiamati a lasciarsi guidare, con coraggio e trasparenza, dall’evangelicità delle loro scelte amministrative.
Fra Giorgio Vigna, commissario del Piemonte attualmente residente in Libano, ha infine portato il saluto del Custode di Terra Santa il quale ha chiesto ai commissari due attenzioni: innanzitutto quella di curare il rapporto con i vescovi, per informarli sullo stato della Custodia, le iniziative e la colletta del Venerdì santo. In secondo luogo, la cura dei pellegrinaggi come opportunità unica di evangelizzazione ed occasione per entrare in contatto con le pietre vive di Terra Santa, ovvero le locali comunità cristiane.
Il convegno è stato anche l’occasione per definire le nuove cariche del gruppo. Presidente – al posto di fra Pasquale Ghezzi, commissario uscente della Lombardia – è stato eletto fra Giuseppe Battistelli, commissario dell’Umbria. Suoi consiglieri fra Sandro Guarguaglini, commissario della Toscana, fra Paschalis Kwoczała, commissario dalla Polonia, e fra Anthony Chircop, di Malta. Infine sono stati presentati i nuovi commissari, nominati nel corso dell’ultimo capitolo della Custodia: fra Francesco Ielpo, commissario della Lombardia, fra Piero Di Luca, commissario della Liguria, e fra Adriano Contran, commissario del Veneto.
(ha collaborato fra Francesco Ielpo)