Sono stati tutti riconfermati in carica i sindaci delle principali città d'Israele, al turno delle amministrative che si è svolto il 22 ottobre. Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat (54 anni), guiderà la città per altri cinque anni. A Tel Aviv Ron Huldai resta in sella dopo 15 anni di mandato. Conferme anche per i sindaci di Nazaret, Haifa e Beer Sheba.
(Milano/g.s.) – Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat (54 anni), è stato riconfermato in carica per altri cinque anni con il 51 per cento dei voti nelle elezioni amministrative svoltesi in Israele il 22 ottobre scorso. Lo sfidante Moshe Leon – sostenuto da ambienti dell’ebraismo ultraortodosso – ha incassato il 45 per cento dei consensi. Bassa però l’affluenza ai seggi: neppure il 38 per cento degli aventi diritto. Anche stavolta gli elettori palestinesi dei quartieri orientali di Gerusalemme (dove vive circa un terzo dei 750 mila abitanti della città) hanno in gran parte boicottato i seggi perché considerano illegittima la sovranità israeliana sull’area.
Anche a Tel Aviv dalle urne è uscita una riconferma: al sindaco uscente, Ron Huldai, è andato il 53 per cento dei voti. Notevole lo scarto sul principale sfidante, Nitzan Horowitz (del partito di sinistra Meretz) che si è fermato al 38 per cento. Huldai è il primo cittadino di Tel Aviv da 15 anni.
Ad Haifa resta primo cittadino Yona Yahav, riconfermato con il 49 per cento dei voti. A Beer Sheba, capoluogo del deserto del Neghev, una valanga di voti (più del 92 per cento) per il sindaco Ruvik Danilovich.
Riconfermato anche il sindaco di Nazaret Illit, municipalità ebraica che sovrasta la Nazaret araba. Su Shimon Gapso pende però un’accusa di corruzione che potrebbe impedirgli di portare a termine il mandato.
A Nazaret, Hanin Zoabi, deputata del partito arabo Balad nel parlamento israeliano, ha perso la sfida che in caso di vittoria l’avrebbe fatta diventare la prima donna sindaco della città. Ha conquistato poco più del 10 per cento dei consensi. Anche qui una riconferma: il sindaco uscente Ramiz Jaraisy è stato rieletto con il consenso di oltre il 43 per cento degli elettori. La Zoabi – al centro di feroci contestazioni negli anni scorsi per essersi imbarcata sulla Freedom Flotilla che nel 2010 tentò di forzare il blocco navale israeliano al largo della Striscia di Gaza – ha promesso di continuare la sua lotta politica come deputata dentro la Knesset.
In tutto il Paese gli elettori che si sono recati ai seggi sono stati poco più della metà degli aventi diritto, molti meno che nel 2008.