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La crisi in Siria ed Egitto sbarca sulle coste del sud Italia

Terrasanta.net
20 agosto 2013
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La crisi in Siria ed Egitto sbarca sulle coste del sud Italia
I bagnanti siciliani aiutano la Guardia costiera nelle operazioni di soccorso, a Ferragosto (immagine Guardia costiera)

La crisi dei Paesi del Medio Oriente attraversa il Mediterraneo e arriva in Italia: sono soprattutto siriani ed egiziani, infatti, i migranti sbarcati a centinaia nel mese di agosto sulle coste della Sicilia, approfittando delle condizioni di navigazione favorevoli. Intanto, proprio in questi giorni, i siriani costretti a fuggire dalla patria raggiungono quota due milioni.


(Milano/c.g.) – La crisi dei Paesi del Medio Oriente attraversa il Mediterraneo e arriva in Italia: sono soprattutto siriani ed egiziani, infatti, i migranti sbarcati a centinaia nel mese di agosto sulle coste della Sicilia. Su una spiaggia vicino a Pachino, in provincia di Siracusa, il giorno di Ferragosto, decine di bagnanti in costume hanno aiutato la Guardia costiera a portare in salvo 160 migranti (tra cui alcune donne incinte e una cinquantina di bambini piccoli). Solo ieri, 19 agosto, «è stata avvistata un’imbarcazione a circa due miglia dalla costa con a bordo 99 persone, egiziani e siriani, tra cui 11 donne, di cui una incinta e 17 bambini», ha raccontato all’agenzia Ansa Giacomo Salerno, vice comandante della Capitaneria di porto di Catania, che ha coordinato i soccorsi a largo del centro marinaro catanese. La notte precedente invece era approdato sulla spiaggia siracusana un barcone con circa 150 migranti. Le forze dell’ordine ne hanno rintracciati 126, tra cui una quarantina di bambini e altrettante donne che hanno detto di essere siriani.

Il peggioramento della convivenza civile in Egitto e Siria spinge molti a fuggire, imbarcandosi verso l’Italia su imbarcazioni di fortuna, dai porti libici o turchi. Nel caso della Siria, però, coloro che riescono ad arrivare nel nostro Paese via mare sono un numero irrisorio, rispetto al totale di coloro che scappano: «Sono 1.916.387 ad oggi i cittadini siriani registrati ufficialmente come profughi nei Paesi vicini, dalle Nazioni Unite – ha spiegato infatti Adrian Edwards, portavoce dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Acnur) –. Ben due terzi di loro sono scappati nel 2013. Il Libano oggi sta accogliendo nel proprio territorio 684mila profughi siriani; la Giordania 516 mila; la Turchia 434 mila, l’Egitto 107 mila e l’Iraq 154 mila». Una cifra, quella di due milioni di profughi, che nonostante sia enorme non rappresenta il totale di coloro che hanno abbandonato il Paese: molti infatti, pur fuggendo, non hanno potuto o voluto registrarsi presso gli uffici dell’Onu.

Oltre agli sbarchi sulle coste italiane, in questi giorni va segnalato un impressionante flusso di profughi siriani verso l’Iraq e in particolare il Kurdistan iracheno. Oltre 20 mila persone avrebbero attraversato in pochi giorni il fiume Tigri, che separa Siria e Iraq, approfittando di un ponte di barche appena costruito. Secondo l’Onu quest’ultimo flusso di rifugiati sarebbe composto da siriani delle città di Aleppo, Hassakeh, Qamishli e alcune altre aree dove il conflitto è più sanguinoso.

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