Agosto 2013
Il vescovo di Assiut: «I cristiani egiziani pronti a soffrire per il loro Paese»
Per l'Egitto, dopo la cacciata del presidente Mohamed Morsi, è possibile un nuovo inizio che metta al bando fanatismo e violenza. E la bozza di Costituzione all'esame di una speciale commissione è il primo passo verso uno Stato veramente democratico. Ne è convinto monsignor Kyrillos William, vescovo copto-cattolico di Assiut. Nostra intervista.
Arabi in Rete, due storie
Ricordate le prime giornate «gloriose» della primavera araba? Uno dei tormentoni del momento era l'idea che fosse una rivoluzione nata sui social network. Vediamo dai tanti fronti drammatici aperti in questi giorni come le cose siano in realtà molto più complesse. Questo non vuole dire, però, che i nuovi media siano un ingrediente trascurabile nella difficile stagione che il Medio Oriente sta vivendo. Due storie emblematiche...
Possibile attacco alla Siria. In Medio Oriente si temono rappresaglie
Nell'evenienza di un imminente attacco guidato dagli Stati Uniti contro la Siria, i Paesi del Medio Oriente si preparano al peggio. Il timore diffuso nella regione è quello di una reazione da parte del regime di Bashar al-Assad o dei suoi alleati (iraniani ed Hezbollah libanesi anzitutto) a un eventuale bombardamento.
L’ultimo volo dei falasha
È iniziata nel lontano 1984 con l’Operazione Mosé. E, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, si conclude oggi l’aliyah degli «ebrei dalla faccia nera». Stiamo parlando degli etiopi falasha, che nel corso di quasi un trentennio, sono diventati – vantando le loro origini ebraiche – cittadini dello Stato d’Israele. Non senza dibattiti, polemiche ed episodi di razzismo.
Video – Parte il restauro del tetto della basilica della Natività
Partiranno in settembre i lavori di restauro del tetto della basilica della Natività. Un accordo in tal senso tra le comunità religiose responsabili del santuario è stato firmato il 26 agosto a Betlemme, alla presenza del primo ministro dell’Autorità Palestinese, Rami Hamdallah. Il delicato intervento è stato affidato all'italiana Piacenti Spa.
Non si spegne la speranza di riabbracciare padre Paolo Dall’Oglio
A un mese dal suo rapimento in Siria, non c'è ancora alcuna notizia certa su padre Paolo Dall'Oglio, gesuita italiano sparito il 29 luglio nel governatorato di Raqqa. Nelle ultime settimane, molti in Siria hanno manifestato per la liberazione di padre Paolo, senza arrendersi alle voci che lo danno già per morto.
Video – I cristiani di Terra Santa si affidano alla Madre di Dio
La Chiesa non ha ancora pronunciato una parola definitiva su Medjugorje ma è innegabile che il fenomeno generi la devozione e, a volte, la curiosità di grandi numeri di persone. È stato così anche a Betlemme, dove in più di cinquemila – secondo le prime stime – si sono riuniti per l’arrivo di Vicka Ivankovic, una dei veggenti originari della cittadina bosniaca.
Cristiani e musulmani, in Egitto di nuovo una sola mano
Si sente spesso dire, a proposito dell’Egitto di oggi, che è una nazione spaccata in due, da una parte i Fratelli Musulmani e i loro alleati (principalmente islamisti di altri gruppi), e dall’altra i «liberali» e i militari. In realtà, il Paese sembra aver recuperato una grande compattezza nel respingere il progetto di Stato e di società, del quale la Fratellanza Musulmana si è fatta portatrice nei mesi passati...
Siria, dalle radici della crisi agli scenari del dopo-Assad
Un viaggio alle radici della violenza che da due anni e mezzo dilania la Siria, scavando ben più in profondità della cronaca e ripercorrendo la nascita e la costruzione della Siria contemporanea. L'ultimo libro di Lorenzo Trombetta è la più completa e approfondita analisi disponibile in italiano sulla crisi siriana e sugli scenari aperti sul dopo-Assad.
Patriarca Younan: «Noi cristiani siriani, venduti dall’Occidente per il petrolio»
I cristiani siriani «sono stati traditi e venduti dall’Occidente» attacca il patriarca siro-cattolico Youssef III Younan. Nei giorni in cui si discute di un intervento militare, il patriarca critica ancora una volta «la politica cinica e machiavellica» delle potenze che in questi due anni e mezzo hanno armato i ribelli.