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A Gerico vandali e incuria minacciano le vestigia erodiane

Carlo Giorgi
14 giugno 2013
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Nuovo allarme per il patrimonio culturale di Gerico: le vestigia erodiane che sorgono nei pressi della città palestinese - entro l’Area C dei Territori - nelle ultime settimane sono state danneggiate e versano in condizioni di degrado. Accade proprio mentre a Gerusalemme un'importante mostra evoca l'epopea di re Erode il Grande.


(Milano) – Nuovo allarme per il patrimonio culturale di Gerico: i siti archeologici della città palestinese, prevalentemente situati nell’Area C dei Territori (sotto il totale controllo israeliano) nelle ultime settimane sono stati devastati e versano in condizioni sempre peggiori.

«Circa due mesi fa mi sono recato a Gerico con il collega Luigi Marino, professore dell’università di Firenze – racconta Osama Hamdan, docente di Restauro all’Università di Al Quds –: ci siamo subito resi conto che l’importantissimo sito del palazzo di Erode aveva subito gravi danni. Qualcuno, intenzionalmente, aveva distrutto le colonne del cortile del palazzo e fatto franare le pietre alla sommità di alcuni muri, devastando le parti che erano state restaurate con interventi di sistemazione quindici anni fa. Anche il vicino sito di Cypros (luogo con funzione termale utilizzato da Erode – ndr), completamente abbandonato, versava in pessime condizioni: i preziosi mosaici e gli affreschi, senza alcuna protezione, si stavano disfacendo… Ho segnalato tutto all’Ufficio palestinese di archeologia ma non è successo nulla. Sono tornato due giorni fa a Gerico e mi sembra che a Cypros la situazione, se possibile, sia peggiorata…».

Il palazzo di Erode e le terme di Cypros, pur essendo a pochi minuti di strada dal centro di Gerico, si trovano nella cosiddetta Area C dei Territori Palestinesi, dove è Israele ad avere la responsabilità di ogni intervento di tipo civile o militare (e a poterlo autorizzare). La municipalità di Gerico e il ministero palestinese della Cultura, per questo motivo, non possono intervenire autonomamente per la salvaguardia dei siti neanche recintando l’area o costruendo una semplice tettoria; d’altra parte l’autorità israeliana, fino ad oggi, non se n’è è occupata, con il risultato che stanno andando in rovina siti archeologici di importanza universale.

La mostra su Erode, allestita proprio in questi mesi al Museo d’Israele, a Gerusalemme, dedica ampio spazio al palazzo erodiano e a Cypros; ed Ehud Netzer, l’archeologo israeliano a cui è dedicata la mostra, ha scavato proprio nei siti di Gerico. Erode sembra che fosse davvero innamorato di questo palazzo tanto da trascorrere i suoi ultimi giorni di vita a Gerico. La villa aveva un’estensione sterminata: vantava un complesso sistema di canalizzazione dell’acqua, bellissimi giardini, che si estendevano verso sud con cascate verso il Wadi Kelt; nel suo interno aveva addirittura un teatro e un ippodromo. Lo stesso Gesù con ogni probabilità ha visto il palazzo di Gerico almeno dall’esterno, poiché l’edificio si trovava sulla strada verso Gerusalemme, che egli stesso ha percorso più volte. Lì vicino, poi, la tradizione pone la casa di Zaccheo, dove Gesù si è recato a mangiare.

«Si tratta di beni culturali che non appartengono solo a una popolazione, a una nazione – insiste il prof. Hamdan –: sono luoghi speciali che appartengono all’intera umanità. Occorre lanciare un appello per salvarli! Invece, purtroppo, sembra che la cultura e la storia, non abbiano spazio nelle menti di chi ci governa…»

I siti di Gerico non sono gli unici situati nell’Area C dei Territori Palestinesi. Un’altra area importante, ad esempio, è quella di Sabastiya, vicino a Ramallah, la cui acropoli è abbandonata da anni. È un patrimonio meraviglioso lasciato andare. Vi avvengono scavi clandestini, devastazioni e crolli. Non si fa nulla né per proteggere il sito né per conservarlo… è un sito importante ma se lo vedi piange il cuore perché è totalmente abbandonato a se stesso».

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