Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Costantino e l’Oriente

Autori Vari
23 maggio 2013
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Costantino e l’Oriente
Costantino ordina la distruzione dei testi dell'arianesimo. (da un manoscritto conservato nell'Archivio capitolare di Vercelli)

Sono molte, e di vario genere, le iniziative che segnano questo anno, dedicato al XVII centenario della promulgazione dell’Editto di Milano (313): mostre (su tutte quella di Milano, presso Palazzo reale), libri e conferenze. Riviste di cultura, cattoliche e non, hanno offerto ai lettori articoli e saggi, nel tentativo di sottolineare quello che, da più parti, viene identificato come «il tempo della tolleranza».

Con il rescritto imperiale, Costantino Augusto e Licinio Augusto, inaugurano indiscutibilmente una fase nuova nella storia, concedendo «ai cristiani e a tutti gli altri libera scelta di seguire il culto che volessero», non negando «ad alcuno la facoltà di seguire e scegliere l’osservanza o il culto dei cristiani». Norme che porranno fine alle persecuzioni nei confronti dei cristiani e proclameranno la neutralità (temporanea) dell’impero nei confronti delle fedi religiose.

Per il cristianesimo in Oriente, già largamente e capillarmente diffuso, l’Editto porta con sé una vera e propria fioritura dell’architettura sacra. Sul modello delle basiliche romane, anche a Gerusalemme e nei Luoghi Santi sorgeranno splendidi templi, con lo scopo principale di salvaguardare le memorie cristiane. Un’opera che vede Elena, la madre dell’imperatore, in prima linea.

Proprio il legame tutto particolare di Costantino e della madre Elena con l’Oriente cristiano, con la nascita di una vera e propria architettura cristiana in Terra Santa e l’edificazione delle basiliche, centro ancora oggi della fede e della devozione dei cristiani di tutto il mondo, costituisce il fulcro di questo dossier. (g.c.)

(Questo testo è l’Introduzione del Dossier pubblicato nelle 16 pagine centrali del bimestrale Terrasanta)

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